Classica e balletto Nel segno di Dante, Ligabue e di Bach la nuova stagione della Filarmonica Romana

L’Accademia Filarmonica torna a inseguire gli obiettivi che hanno contraddistinto la sua storia concertistica, fin da principio: musica da camera; musica contemporanea; giovani interpreti. Ma non rinuncia a un settore che negli anni le si è appiccicato addosso come una seconda pelle, quello della danza. Posticipata a novembre l’apertura di stagione, i 23 concerti che la compongono sono distribuiti in pacchetti, formula oggi preferita dagli abbonati. Si può scegliere, all’interno del cartellone generale, in base ai gusti, alla curiosità, ma con un occhio anche alle proprie tasche. Inaugurazione tutta schubertiana, con l’Ensemble Stengel, il 7 novembre, in favore di Telethon. Un primo pacchetto raggruppa grandi solisti o noti ensemble. Da segnalare la «Serenata per l’Europa» (3 dicembre) con un ensemble formato da strumentisti delle più grandi orchestre europee; Ughi, che a Roma è di casa (il 10 dicembre), ma prima Jordi Savall (26 novembre) e una presenza che, nelle stagioni concertistiche tradizionali, è veramente insolita: la Banda dell’Esercito Italiano, diretta da Fulvio Creux, in un programma di musiche originali per banda, il 18 marzo. Il 12 novembre, si dà il via ai quattro concerti (uno al mese) dell’orchestra trentina «J-Futura», che vanno sotto il nome di «MozarTiamo». In programma musiche mozartiane, giovanissimi interpreti e giovani compositori. Le Suite per violoncello di Bach, in due serate, sono affidate a Natalia Gutman e Misha Maisky. La Filarmonica ha poi diversi partner, come l’Accademia spagnola per il concerto del 6 maggio e quella di Francia per il programma «Souvenir de Villa Medici» del 13 maggio. Fra i compositori contemporanei spiccano Stockhausen (19 novembre), Kagel(28 gennaio), Arvo Part (25 gennaio) e Bacalov, il 21 gennaio.

Per la danza, tornano i Momix (febbraio), l’Aterballetto (con una coreografia di Bigonzetti su musiche di Luciano Ligabue, a dicembre), ma, soprattutto, c’è attesa per «L’Inferno» (da Dante) di Emiliano Pellisari, l’8 aprile. Info:06.320.17.52

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