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La classifica degli sprechi in agricoltura: Lazio in testa, Lombardia ok

Con il 7,72 per cento di prodotto lasciato sui campi, qualle laziale è la regione meno virtuosa.

Troppa acqua e cibo sprecati: solo nel Lazio la quota di prodotto rimasta sul campo è del 7,72%, contro la media del 2,67%.
È conto alla rovescia per la Giornata europea contro lo spreco, promossa da Last Minute Market, dalla quale partirà una mobilitazione e ad una risoluzione che sarà presentata in sede europea proprio per proclamare il 2013 anno contro lo spreco alimentare.
LAZIO SPRECONE - La quota di prodotto rimasto in campo nel 2010 in Lazio è del 7,72%: un riscontro superiore a quella che può essere considerata una quota fisiologica e di gran lunga superiore alla media nazionale che si attesta sul 2,67%. In particolare, sono rimaste in campo 177.971 tonnellate di pomodori (il 7,05%), corrispondenti a 19.313.072 metri cubi di acqua virtuale impiegata per la produzione (volendo visualizzare, pari a 6.035 piscine olimpiche). E ancora, sono state abbandonate 178.185 tonnellate di olive (l'8,65%) corrispondenti a 338.807.691 m3 di acqua virtuale (pari a 105.807 piscine olimpiche)
LOMBARDIA BENE SUI CAMPI - La quota di prodotto rimasto in campo nel 2010 in Lombardia è praticamente nulla (al di sotto di quella che possiamo considerare come quota fisiologica potremmo dire) solo lo 0,19%. Va però rimarcato che sul fronte della produzione di mais sono rimaste in campo ben 29.777 tonnellate di prodotto, corrispondenti a 20.193.222 metri cubi di acqua virtuale utilizzati per la produzione, pari a 6.310 piscine olimpiche.
MIGLIORA L'EMILIA ROMAGNA - Per il comparto ortofrutticolo in Emilia Romagna, ovvero la tendenza è fortunatamente ad una riduzione generale dello spreco in campo, ma va rimarcato che il ciliegio ha lasciato il 20,52% della produzione sugli alberi pari a 27.116 t e quindi a 50.601.206 m3 di acqua virtuale impiegata per quella coltivazione.
IL QUADRO NAZIONALE - Esaminando l'acqua disponibile, l'Italia può contare (secondo i dati Fao) ogni anno su 191,3 chilometri cubi. Ogni italiano, cioè, in teoria potrebbe disporre di 300 litri d'acqua al giorno: un numero che apparentemente ci collocherebbe tra i Paesi maggiormente dotati di acqua a livello globale.

Di fatto, però, il 33% della popolazione italiana non è fornita sufficientemente per tutto l'anno.

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