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Clima, vertice a Cancun: "Si va verso un accordo"

I circa duecento Paesi riuniti in Messico sotto l’egida delle Nazioni Unite hanno adottato la prima parte di un accordo sul clima che permette di lasciare aperta la questione sensibile del futuro del protocollo di Kyoto. Gli Usa: "Passo avanti"

Clima, vertice a Cancun: 
"Si va verso un accordo"

Cancun - La stragrande maggioranza dei circa 190 paesi della Convenzione Onu sul clima riuniti a Cancun hanno approvato il testo di compromesso proposto dalla presidenza messicana, lasciando presagire una conclusione positiva del vertice. Bangladesh, Guyana, Zambia, Svizzera, Brasile, Stati Uniti, Algeria, Unione europea, Cina, Maldive, uno dopo l’altro i delegati hanno preso la parola nel corso della seduta plenaria per dire "si", con forza, al testo presentato come il miglior compromesso possibile sulle questioni discusse negli ultimi 12 giorni a Cancun. Solo la delegazione boliviana ha presentato forti obiezioni: "La Bolivia non è pronta a sottoscrivere un testo che comporterà un aumento della temperatura che metterà più vite umane in pericolo".

Soddisfazione della comunità internazionale Il ministro degli Esteri messicano, Patricia Espinosa, è stato applaudita a lungo prima e durante la seduta. Dopo il fallimento di Copenaghen, ha detto il ministro indiano per l’Ambiente, Jairam Ramesh, rivolgendosi a Espinosa, "avete riconquistato la fiducia della comunità internazionale nel multilateralismo". "L’Unione europea è venuta a Cancun con la speranza di arrivare a soluzioni equilibrate - ha detto il Commissario europeo per il clima Connie Hedegaard - ci siamo riusciti". Soddisfazione è stata espressa anche dal delegato Usa, Todd Stern: "Questo testo, anche se non è perfetto, è innegabilmente una buona base per andare avanti".

Ue: "Più ambizione" Il presidente del Parlamento Europeo, Jerzy Buzek, riconosce che la comunità internazionale ha fatto progressi nella lotta al cambiamento climatico, oggi alla conferenza sul clima di Cancun, ma invita a chiedersi se "questi progressi sono sufficienti". «Gli effetti del cambiamento climatico non aspettano che si raggiunga un accordo. Più a lungo aspettiamo, più difficile sarà rallentare le tendenze negative", osserva Buzek. "So che non è un processo facile, ma la responsabilità verso le future generazioni dovrebbe avere la priorità".

Il presidente dell’assemblea di Strasburgo ritiene che la Ue dovrebbe continuare a premere sul resto del mondo "per arrivare più avanti ad un accordo più ambizioso» e assicura che l’europarlamento continuerà la sua battaglia contro il cambiamento climatico". 

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