Una struttura ospedaliera d'alta specialità accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale. Che significa godere dei vantaggi d'una clinica privata a prezzo d'ospedale. Sta a Rapallo. Un paio di curve dal casello, su Via Puchoz, c'è Villa Azzurra Hospital, Gruppo Villa Maria. È la clinica del cuore, chirurgia cardio-toraco-vascolare, cardiologia clinica, cardioangiologia ed elettrofisiologica diagnostica ed interventistica, riabilitazione cardiologica, medicina e chirurgia generali.
Settantuno posti letto, camere super accessoriate, tre sale operatorie e servizio di terapia intensiva e semintensiva. Tutto in una deliziosa palazzina bianca costruita a metà degli anni '50. Che il Gruppo Villa Maria acquista nel '92, rovescia come un calzino e reimposta su coordinate innovative. Dietro ci sta Ettore Sansavini, l'imprenditore romagnolo che parte da Lugo per costruire una holding di tredici ospedali operativi in Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia, per un totale di 1475 posti letto, più tre poliambulatori a Ravenna, Forlì e Agrigento. Che arriva fino ad Aubervilliers, cintura periferica di Parigi, per sistemarci «La Roseraie», ospedale privato con funzione pubblica con 480 dipendenti, 380 posti letto, 15 sale operatorie, pronto soccorso e una serie di attività specialistiche.
Che attira nella sua orbita il Centro Termale di Castrocaro, un'azienda che produce presidi sanitari, un'altra che vende attrezzature medico-sanitarie, cui se ne aggiungono cinque che operano nei servizi alle imprese. Un fiume in piena e una vita che ha dell'incredibile. Un diploma d'analista chimico, Sansavini si fa qualche anno di gavetta. Fino al '73, quando diventa direttore amministrativo di una clinica in fase di costruzione a Cotignola, vicino a Lugo. È Villa Maria. Sansavini ne diventa azionista. Una via l'altra le intuizioni geniali. La trasforma in clinica specializzata sul cuore, porta in Romagna chirurghi illustri e stipula convenzioni con Tunisia, Libia e Algeria. Nell'88 diventa socio di maggioranza di Villa Maria, la casa madre, e parte con quella strategia che lo vedrà infilarsi dove il sistema sanitario nazionale zoppica. A Villa Azzurra ha mandato sua figlia Eleonora. Stessi occhi. È responsabile delle risorse umane. Ha solo trentun'anni. È seduta alla scrivania. Di fronte il professor Luciano Zinolli, presidente di Villa Azzurra e responsabile della Medicina. Lei così giovane, lui così carico di storia ed esperienza. Lei non si aspetta un'intervista. Perché tu lì ci sei per saperne di più su quell'intervento all'aorta, una prima mondiale. La punta dell'iceberg. Che sotto c'è una rete da togliere il fiato. Eleonora si schermisce, poi aggancia: «Diciamo che il paziente è al centro. Seguiamo una tipologia dell'assistenza che è medica e alberghiera. Assistenza di qualità e altissima tecnologia. Che significa investire in macchinari per essere competitivi. Il Gruppo, forte nella cardiologia, cardiochirurgia (copre il 12 per cento degli interventi fatti in Italia) e neurochirurgia, è tra i più importanti laboratori di cardiologia vascolare interventistica dell'aorta e del trattamento percutaneo delle patologie delle carotidi. Le unità operative di neurochirurgia sono dotate di Gamma Knife, una sofisticata tecnologia che amplia le possibilità di trattamento per particolari patologie cerebrali altrimenti incurabili». Ha studiato Eleonora, ma la storia se la vive giorno dopo giorno a Villa Azzurra. Ti dice che nonostante il Gruppo abbia strutture dislocate con direttori e amministratori delegati, resta ferma la filosofia della centralizzazione. Ti dice che nel 2005 a Villa Azzurra hanno registrato 2386 ricoveri, 412 interventi di cardiochirurgia, oltre 1000 procedure di emodinamica e 545 riabilitazioni cardiologiche.
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