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Clooney capo della rivolta contro l’Oscar

George Clooney, che il 13 gennaio diserterà la cerimonia dei Golden Globes, minaccia di sabotare anche la serata degli Oscar il 24 febbraio. Il sindacato delle star ha annunciato che i suoi 70 aderenti candidati ai Globes, il premio della associazione della stampa estera considerato il più significativo indicatore degli Oscar, non parteciperanno alla cerimonia della prossima settimana per solidarietà con gli sceneggiatori in sciopero. La Nbc, che manda in onda i Golden Globes, conferma che la trasmissione della prossima settimana andrà in onda anche se attori come Clooney, Julie Christie, Cate Blanchett, Angelina Jolie, Tom Hanks resteranno a casa. Alla Nbc sono divisi tra chi vuole che lo show vada avanti a tutti i costi e quanti sono su tutte le furie per la «slealtà degli attori». Strali particolari sono caduti su Clooney: «Sappiamo che è lui la forza dietro questa decisone.

Lui che ha spinto i colleghi a non attraversare i picchetti», ha detto una fonte della Nbc. Fonti vicine a Clooney negano che il divo si sia trasformato in un sindacalista. «Non è proprio il tipo», ha detto un collaboratore dell’attore.

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