Clooney si mette alla caccia del vero mostro di Firenze

Al cinema, l’attore sarà Douglas Preston, l’autore americano che con Mario Spezi scrisse il libro sul caso del killer. Facendo ipotesi diverse da quelle degli inquirenti

Clooney si mette alla caccia del vero mostro di Firenze

Ci saranno le colline di Firenze, il sangue e il mostro. Ma soprattutto al centro della scena si sistemeranno loro due: Mario Spezi, l’infaticabile cronista fiorentino, e Douglas Preston, lo scrittore americano con corpose frequentazioni in Italia. Saranno loro i protagonisti del film The monster of Florence, ovvero la rivisitazione in chiave hollywoodiana delle terribile sequenza di morte ambientata a Firenze e dintorni fra il ’68 e il 1985. Sedici morti e infinite polemiche che ancora dividono. La coppia Spezi-Preston non ha mai creduto alla verità ufficiale dei compagni di merende e non ha mai scommesso un centesimo sulla colpevolezza dei Pacciani, dei Vanni, e dei Lotti. Anzi, i due hanno esplorato un’altra pista, quella sarda già battuta a suo tempo dai carabinieri, e in un libro avvincente e documentato, Le dolci colline di sangue, offrono al lettore su un piatto d’argento il nome del serial killer, ignorato dagli investigatori italiani e oggi libero.

È quel libro che ha mobilitato i talenti di Hollywood, in particolare il grande sceneggiatore Christopher McQuarrie, vincitore dell’Oscar con I soliti sospetti, e un attore del calibro di George Clooney. Il film sul mostro farà perno su loro due: Clooney sarà Preston e dunque animerà il personaggio del romanziere americano che insieme al giornalista italiano avvia una controinchiesta e si trova in guerra con lo Stato e la magistratura. «Ho parlato a lungo con McQuarrie - spiega Spezi al Giornale -, sia chiaro che è lui il motore di questa storia e McQuarrie è rimasto affascinato dall’amicizia fra me e Douglas, dal fatto che non ci siamo fidati della versione fornita dalle autorità e poi da tutto quello che è accaduto dopo. Noi abbiamo messo il naso dove non dovevamo e il potere, il vero mostro, ha reagito molto duramente. Io sono finito in carcere, con accuse incredibili da cui per fortuna sono stato successivamente scagionato, e lui è dovuto rientrare in America. Ecco, The monster of Florence racconterà anzitutto la nostra passione per la libera investigazione contro i pregiudizi e le verità già confezionate».

McQuarrie sarà affiancato da un altro maestro della sceneggiatura, l’autore di Operazione Valchiria Nathan Alexander. Per il resto da Hollywood non trapelano particolari, se non il grande entusiasmo di Clooney che nel 2000 aveva sfiorato la vicenda, trovando casa a pochi passi da un oliveto teatro di uno dei duplici delitti del mostro. Non si conoscono ancora le facce del cast, non si sa chi sarà il regista e nemmeno chi verrà scelto per la parte del serial killer più famoso della storia d’Italia. Secondo alcune indiscrezioni dietro la macchina da presa potrebbe esserci l’occhio di Grant Heslov, il regista de L’uomo che fissava le capre, sempre con Clooney, che comunque entrerà con Dan Jinks nella produzione, sostenuta anzitutto dalla Fox 2000. All’inizio i diritti delle Dolci colline di sangue erano stati comprati da Tom Cruise ma poi, causa problemi finanziari, l’attore ha lasciato perdere.

Ora toccherà a McQuarrie dare forma al progetto. Per Preston e Spezi il mostro è un ragazzo che comincia a uccidere giovanissimo in odio al padre e per riappropriarsi della madre, morta in circostanze tragiche mai chiarite e probabilmente vittima della violenza del marito. Per Preston e Spezi, che si appoggiano anche a un profilo psicologico del serial killer stilato dagli esperti dell’Fbi, il mostro è un killer solitario che segue sempre lo stesso rituale e colpisce sempre con la stessa pistola e lo stesso coltello, probabilmente da sub.

Nelle sentenze, ormai definitive, si affacciano invece i compagni di merende, un’eterogenea «cooperativa» di mostri e vicemostri, che avrebbero affollato le diverse scene del crimine.

E dietro di loro, come se non bastasse, la magistratura toscana e quella umbra hanno cercato anche una fantomatica setta e un evanescente terzo livello, quello dei mandanti. Ma dopo aver accarezzato alcune suggestioni, le inchieste bis si sono smarrite nel labirinto tutto italiano della dietrologia.

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