CO2 auto, accordo Ue ma il mercato crolla

Ogni mese che passa le vendite di auto nel mondo peggiorano e l’ad di Fiat Group, Sergio Marchionne, si rivolge nuovamente alle autorità: «Ci vogliono interventi a favore dei consumatori, e non parlo solo di auto o di rottamazioni. Per quanto ci riguarda, nonostante la debolezza strutturale dei mercati, riusciamo ancora a tenere la testa sopra. Abbiamo tantissime persone in cassa integrazione e mi dà molto fastidio. È però inutile produrre se non si riesce a vendere». In effetti, novembre ha rappresentato, per le vendite di auto in Italia, un altro bagno di sangue: meno 29,5%, il dato mensile peggiore da 15 anni. Tuttavia «la quota di Fiat Group Automobiles è cresciuta rispetto al 2007, quindi siamo in linea con gli obiettivi che avevamo all’inizio dell’anno - ha detto ancora Marchionne -. Ma il mercato è proprio negativo. La cosa importante è che la Fiat, nonostante questa debolezza strutturale dei mercati, riesca ancora a tenere la testa a galla. Guadagnerà quello che guadagnerà, ma guadagnerà, non perderà. L’importante è vedere quanto durerà. È come vedere un copertone che si sta sgonfiando; è una cosa brutta da vedere e da gestire».
Intanto, dopo una lunga battaglia tra ambientalisti e industria, l’Unione europea ha raggiunto l’accordo sulla riduzione di CO2:i produttori d’auto europei dovranno tagliare le emissioni dei nuovi veicoli del 18% entro i prossimi sei anni. Il 65% della flotta automobilistica Ue dovrà conformarsi agli obiettivi entro il 2012, l’80% entro il 2014 e il 100% entro il 2015. Le emissioni dovranno essere tagliate del 40% circa a 95 grammi per chilometro entro il 2020, cosa che dovrebbe spingere la vendita di auto elettriche ibride.


In un primo tempo la Commissione Ue aveva chiesto di procedere ad una riduzione del 18% entro il 2012 tout court. Una richiesta che però si è scontrata con la posizione della Germania e di altri Paesi Ue che chiedevano tagli graduali per evitare ripercussioni negative sulle esportazioni e l’occupazione.
PBon

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