Coca, un fenomeno ormai dilagante in ogni fascia d’età

«Noi non siamo drogati. Mica siamo tipi da eroina e siringhe, quelli ci fanno schifo. Noi la cocaina, le anfetamine, le prendiamo solo per andare in discoteca. Roberto non era uno spacciatore, era uno di noi, un amico che riusciva a procurarci la roba». Queste parole, di uno degli amici di Roberto Intini, il giovane ucciso con una coltellata a Montesacro, dovrebbero far riflettere sul fenomeno dell’uso di cocaina che a Roma ha ormai raggiunti livelli dilaganti e incontrollabili. Purtroppo ci sono conferme più che autorevoli. Secondo il responsabile della sezione antidroga della Questura di Roma, Giuseppe Macaluso, «è tantissima la quantità di cocaina in circolazione e la spaccia chiunque, dal ristorantino in centro allo studente fuori sede, vuoi per costume vuoi per ricavare un piccolo guadagno o una dose personale». Per Macaluso il fenomeno del giovane studente che spaccia magari nel fine settimana non è nuovo, «esiste da almeno dieci, quindici anni». C’è una ragione per questo dilagare: «L’uso delle sostanze stupefacenti, specie per la cocaina, non è percepito come un disvalore ma come un fenomeno assolutamente normale, come un vizio per gli adulti, per riempire un vuoto negli adolescenti».
Anche per Massimo Barra, direttore di Villa Maraini, storico centro per tossicodipendenti della capitale che ha contatti quotidiani con 800 tossicomani, «da anni i ragazzi spacciano, forse oggi il numero è aumentato in considerazione della diversificazione della gamma di sostanze». È comunque difficile distinguere lo spacciatore dal consumatore, «spesso i primi diventano consumatori e viceversa, il processo è bidirezionale».
Per l’Agenzia dei tossicodipendenti del Comune di Roma, se l’aumento numerico dei consumatori non è così incisivo, è invece rilevante l’ampliamento delle fasce di consumo, in precedenza concentrato nell’area anagrafica compresa tra i 25 e i 45 anni di età. Oggi l’età dei consumatori si è abbassata fino a 14 anni e si è alzata fino a 57: è la tendenza del consumo di sostanze stupefacenti a Roma a partire dal 2002. «Secondo quanto risulta ai nostri servizi - spiega il direttore dell’Agenzia, Guglielmo Masci - è cambiata l’utenza, si abbassa l’età e si allarga la fascia alta».

L’Agenzia ha anche un identikit del consumatore medio: l’86 per cento è costituito da maschi di età media 36 anni; il 64 per cento non è sposato, il 53 per cento ha un diploma, il 75 per cento ha una regolare occupazione.

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