Politica

Il cocktail di farmaci che protegge uno su tre

«La nuova speranza». Così l’hanno definito l’Oms e l’agenzia Onu per l’Hiv. Una speranza che arriva da Bangkok: per la prima volta la ricerca scientifica ha dimostrato che sviluppare un vaccino efficace contro l’Aids «è possibile». In Thailandia, su iniziativa americana, è stata condotta la più grande sperimentazione clinica mai intrapresa per un vaccino contro l’Aids. Lo studio, finanziato anche dall’Esercito americano, ha mostrato che la combinazione di due vaccini già esistenti è in grado di ridurre il rischio di infezione del 31,2%. «Una percentuale modesta - ha dichiarato Jerome Kim, il colonnello dell’Us Army che gestisce il programma per l’Hiv -, ma che rappresenta un passo significativo nella ricerca di un vaccino da molti ritenuto impossibile».
I due vaccini utilizzati sono l’Alvac, prodotto dai francesi di Sanofi, e l’Aidsvax, sviluppato dall’americana Vaxgen. Testate separatamente, entrambe le formule avevano dato risultati scoraggianti, al punto che l’idea di un nuovo studio per combinare le due sostanze aveva ricevuto numerose critiche. Invece, i risultati sono arrivati: il mix di Alvac e Aidsvax ha dato «risultati modesti ma importanti», aprendo un nuovo capitolo nella lotta al virus dell’Hiv, che ogni giorno infetta nel mondo circa 7500 persone. La sperimentazione si è svolta su oltre 16.000 volontari thailandesi ed è durata più di cinque anni. Nel gruppo a cui è stata somministrata la combinazione hanno contratto il virus 51 persone, mentre nel gruppo di controllo (a cui è stato dato un placebo) i contagi sono stati 74. «Tanta strada rimane ancora da fare - ha commentato Kim - ma si tratta di un risultato sorprendente, un vero e proprio spartiacque».
Anthony Fauci, direttore dell’Istituto statunitense di Allergologia, si è detto «cautamente ottimista sulla possibilità di migliorare i risultati ottenuti».

Rimane ancora da verificare la sua efficacia su gruppi più a rischio, come maschi gay e persone che usano droghe.

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