In coda per Medicina, ma la selezione è «malata»

Oggi in tutta Italia, 90 mila neodiplomati che aspirano a diventare medico, si confronteranno con 80 quiz. A cui dovranno dare 80 risposte. Vinceranno i più bravi e tra i più bravi qualcuno sarà eliminato comunque. I prescelti saranno solo 8.755, gli altri non diventeranno matricole. La selezione serve a questo. A scremare. Ma questi test universitari per l’accesso alle facoltà a numero chiuso di medicina e chirurgia non piacciono più a nessuno. Ai docenti, agli studenti, agli esperti del ministero. E andranno cambiati. Ma serve tempo. Quest’anno si va così, con domande poco legate alla facoltà che si vuole percorrere. E la lotta all’ultimo quiz alimenta il malumore galoppante degli studenti che hanno già annunciato battaglia laddove non ci siano novità a breve. Giorgio Paterna, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari, commenta: «I test d’ingresso sono inappropriati». Mentre per Claudio Riccio, «sono una lotteria che può cambiare la vita». A Roma per esempio, si sono presentati 5.500 i candidati ai test di Medicina, per appena 256 posti. Mentre a Torino, nella seconda facoltà di medicina e chirurgia, si sono iscritti 817 ragazzi per 115 posti. E il preside della Facoltà Pier Maria Furlan, contesta (come molti suoi colleghi) la validità di questo metodo di selezione. «I quiz sono comunque iniqui perché non c’entrano nulla con la professione medica e la cultura generale. Sono domande che hanno senso in una conversazione da salotto». Più sfumata la critica del rettore dell’ Università di Bologna, Ivano Dionigi: «I test vanno affinati, finché non entrerà a regime l’Invalsi, però sono un male necessario». Ma a medicina c’è anche un'altra insidia. Che Furlan denuncia a viva voce. La scarsità dei medici diffusa sempre più palpabile. «In Piemonte il fabbisogno regionale di quest’anno è di 800 medici a fronte di 350 laureati. A livello nazionale la carenza è di circa 12 mila professionisti, tra medicina di base, radiologia, chirurgia, psichiatria, ortopedia e traumatologia – spiega il professore -Tra 3-4 anni saremo al collasso e faremo la fine dell’Inghilterra che importa medici dall’Iran, India, dal Pakistan». Ma oggi agli studenti di medicina interessa rispondere a più quiz possibili. E nei prossimi giorni lo stesso imperativo varrà anche per altre facoltà. Considerando, oltre medicina, anche odontoiatria, medicina veterinaria, architettura, professioni sanitarie e scienze della formazione, fino al 20 settembre i candidati si contenderanno 52.788 posti di matricole universitarie.

Ma potrebbe essere l’ultima volta che si procede con questo metodo. Ogni branca della scienza si muove per migliorare la selezione degli studenti. A metà settembre i 45 presidi di facoltà di medicina si riuniranno per confrontare le rispettive proposte.

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