Codice Atlantico, i primi due fogli in anteprima a Palazzo Marino

«Raro cade chi ben cammina» diceva Leonardo da Vinci, e il suo Codice Atlantico ha camminato così bene attraverso i secoli - una camminata sorniona e sensuale, svelta e pacata allo stesso tempo, così tipica del genio - da non esser mai caduto nell’usura del tempo e della memoria, pur nelle peripezie che ne hanno contrassegnato l’esistenza. All’inizio, non si chiamava nemmeno col suo nome: era soltanto un gran mucchio di appunti dove tutti - papi e re e ladri d’arte - potevano mettere le mani. Poi, negli anni ’60, vennero creati i 12 volumi che, sfascicolati, sono conservati alla Biblioteca Ambrosiana. A volte anche il genio ha bisogno di qualche aiuto concreto, per eternarsi. Da oggi fino al 31 agosto, a Palazzo Marino, Sala Alessi, sarà possibile ammirare due fogli del Codice: è la seconda tappa espositiva, dopo l’anteprima al G8 dell’Aquila, di un percorso leonardesco che proseguirà fino all’Expo 2015. «Il Codice è un patrimonio che Milano teneva custodito fin dal Seicento - ha detto il sindaco Letizia Moratti ieri alla presentazione della mostra, che prevede anche un’installazione multimediale. Siamo lieti che i primi due disegni dei 1119 fascicolati nell’Atlantico siano ospiti qui a Palazzo Marino». Si tratta di un omaggio al «maestro fiorentino in Milano» ma anche all’incredibile varietà dei suoi interessi: nel Codice si ritrovano notazioni su anatomia, astronomia, chimica, botanica.

I due fogli esposti a Palazzo Marino sono molto fascinosi: nel primo vediamo rappresentati strumenti per il disegno tecnico, in particolare un compasso senza perno; sul secondo sono raffigurate una serie di azioni militari in mare da compiersi attraverso un «palombaro» e, sopra, vi sono scritte due massime, tra cui questa: «Non insegnare e sarai solo eccellente».

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