Cofferati senza limiti È riuscito ad affidare 4 incarichi al giorno

BolognaSergio Cofferati ha chiuso in bellezza. Bologna, la città che fino a due mesi fa e per cinque anni il cinese del Pd ha amministrato prima di abbandonarla per Strasburgo, si regge su un bilancio di 500 milioni di euro. Ma nel 2008 è riuscita a spenderne più di 11 in consulenze. Relatori internazionali, progettisti, professori universitari, coadiutori fiscali, collaboratori di eventi culturali: professionisti indispensabili. Nomi illustri (su tutti quello dello psicologo Paolo Crepet) e gente sconosciuta: tutti impegnati per iniziative che spaziano dai grandi progetti infrastrutturali a una giornata studio sull’Albania, dai laboratori di C’era una volta il west alla costruzione della pagina internet dei Verdi, dai focus sul rapporto giovani-alcol al sostegno ai veterinari del canile. Non si tratta di soldi già tutti spesi, ma è solo questione di tempo. In ogni caso, sono il doppio di quanti ne sono serviti per lo stesso scopo alla Regione Emilia Romagna e dieci volte la somma sborsata dalla Provincia di Bologna. Anzi, insieme questi ultimi due enti nel periodo considerato hanno speso molto meno del Comune: 4 milioni abbondanti il primo, meno di 1 e mezzo il secondo. Invece, in 12 mesi gli incarichi a Palazzo D’Accursio con Cofferati sindaco sono stati 1.200: quattro al giorno. L’operazione-rivoluzione trasparenza promossa dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, culminata nel dossier pubblicato sul sito www.innovazionepa.gov.it, ha provocato un vespaio sotto le Due Torri. Pur in un contesto nazionale in cui oltre 11mila amministrazioni hanno speso, qua e là, la cifra record di un miliardo e mezzo di euro, Bologna non è da oggi che si lascia andare: già sette anni fa, ai tempi di altre polemiche, si era arrivati a poco meno di 10 milioni. Oggi, però, la sorpresa è arrivata nel momento in cui con i tempi che corrono le nuove amministrazioni del centrosinistra bolognese fanno di tutto per cercare di mantenere un profilo sobrio. A partire dal nuovo sindaco Flavio Delbono, ex vicepresidente della Regione, che però è inciampato subito sullo stipendio del suo portavoce Marco Girella: non di 147mila euro all’anno, si è corretta qualche giorno fa la Giunta dopo una delibera che aveva fatto gridare le opposizioni (e l’Idv) allo scandalo, ma «solo» di 117mila. Lo stesso Cofferati, del resto, non era stato da meno: per il suo Massimo Gibelli in cinque anni ha speso 594mila euro. Novemila euro più di Girella. Delbono, insomma, non è riuscito a fare meglio. Ma a chi l’amministrazione Cofferati ha dato tutti questi soldi? C’è l’imbarazzo della scelta. Impossibile però non partire da Crepet, che per aver fatto da relatore al festival della Psicologia ha preso 6.480 euro. Festival che, voluto dall’ex assessore Pd Maria Cristina Santandrea, vanta il primato degli incarichi: 52, quasi 60mila euro in tutto. La consulenza più «pesante» però è proprio quella, lo dice la corte dei Conti, obbligatoria: per essere al fianco del Comune nelle aule dei tribunali lo studio legale Saracco ha incassato 114mila euro. Spiccano anche i 41mila euro al Politecnico di Milano per l’aiuto nella costruzione del Psc. Per il centrosinistra sanno addirittura di beffa, invece, gli ancorché grami 5.600 euro per il leader grillino locale Giovanni Favia, attuale consigliere comunale, per alcune riprese video. E così via, dove i tanti altri curiosi micro-incarichi sui fogli del fascicolo Brunetta impallidiscono a fianco di compensi per collaborazioni coordinate e continuative che raggiungono e superano il centinaio di migliaia di euro. L’installazione di emittenti elettromagnetiche radiotelevisive non avrebbe potuto compiersi senza 1.997 euro in più, così come i 130 euro a Gaetano Alfonsi per una «lezione-concerto» jazz hanno impreziosito una serie di eventi alla biblioteca della musica. Ad Alessandra Armenante, poi, si è dovuta prorogare fino al 31 dicembre del 2007 la collaborazione per l’attività veterinaria «non istituzionale» al canile (3.978 euro). E non possono non balzare agli occhi, ancorché esigui, i compensi ad Arta Mandro Balili per la «giornata formativa sul diritto di famiglia e dei minori nel paese dell’Albania» (300 euro) e a Ernesto Cappiello che con 1.000 euro ha potuto finalmente aggiornare il sito internet del gruppo consiliare dei Verdi. Consulenza, quest’ultima, ribattezzata «attività di comunicazione». A sua volta «attività di comunicazione» è stato il concerto di Natale grazie a cui Enzo Balestrazzi si è portato a casa ben 70 euro. Analogamente alla «consulenza tecnica» di Annalisa Baraldi (qui alla retribuzione da 1.875 euro si aggiungono altri 5.

985 euro) per la catalogazione di locandine e manifesti o alle «docenze» di Maria Giacinta Alleva (975 euro) per aver fatto da guida ad alcuni soggiorni di studio all’estero. Chissà se davvero senza tutto questo la macchina amministrativa bolognese, che evidentemente tra i propri ranghi non vanta personale così specializzato, si sarebbe fermata.

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