da Milano
«Una lasagna a orologeria». Spiritoso come sempre, Stefano Benni definisce così la «sua» Bologna, una città con cui da sempre intrattiene un rapporto di amore-odio, che lo porta a passioni intense, accanto al desiderio di uscirne per lavorare più tranquillamente. Cosa che in realtà poi puntualmente avviene. Lattacco alla gestione della città però è evidente: «Cofferati? Uno di sinistra con poche idee» è la pagella che Benni detta al Manifesto. Sì perché la sinistra non smette di interrogarsi su quel sindaco che, dopo aver conquistato la base e lintellighenzia, ora sembra aver scontentato tutti. «Quando Cofferati fu eletto - spiega Benni - promise che avrebbe affrontato i vecchi problemi in modo nuovo. Ma ha subito ricominciato con le vecchie semplificazioni. Non cè molto di nuovo in queste sue idee rispetto agli anni di Vitali dopo loccupazione di San Petronio o quelli di Guazzaloca. Bologna è tornata a votare la sinistra per uscire, da un film già visto. Ad esempio dallimmagine che legalità e tolleranza siano divise da filo spinato».
«Cofferati? Di sinistra Ma non ha unidea»
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.