Tra cogenerazione e produzione combinata

Consumi ridotti e benefici per l’ambiente se elettricità e calore nascono in un unico processo

Tra cogenerazione e produzione combinata

La produzione di energia elettrica e di calore in un unico processo e da un unico impianto è definita tecnicamente cogenerazione. L’energia elettrica si ricava partendo da un combustibile (gas, olio combustibile, biomasse o altro) e il calore che si sviluppa nel processo è sfruttato per usi civili o all’interno di processi industriali.
È cogenerazione anche il reimpiego del calore residuo da processi industriali ad alte temperature per produrre nuova energia elettrica. I vantaggi sono evidenti in termini di risparmio economico, energetico e di emissioni nocive. Le centrali termiche tradizionali per la produzione di energia elettrica hanno una bassa efficienza energetica: infatti, meno della metà dell’energia termica contenuta nei combustibili fossili viene trasformata in elettricità, mentre buona parte è scaricata nell’ambiente. La cogenerazione e la produzione combinata non sono completamente assimilabili, almeno secondo la normativa vigente in Italia, la quale stabilisce che un impianto di produzione combinata può essere considerato di cogenerazione soltanto se soddisfa determinati requisiti qualitativi.
La produzione combinata che rispetta tali requisiti può incrementare l’efficienza di utilizzo del combustibile fossile fino a oltre l’80%. Questo si traduce in minori costi e minori emissioni di inquinanti e di gas a effetto serra, rispetto alla produzione separata di elettricità e di calore.
Il Parlamento Ue ha riconosciuto la produzione combinata uno strumento importante per il raggiungimento degli obiettivi del Protocollo di Kyoto e ha incluso la sua diffusione tra le priorità da affrontare in tempi brevi. In Italia, Camera e Senato hanno già dato l’ok alla promozione del processo combinato di energia e calore. Il Governo sta per emanare il decreto che assegna al GSE compiti relativi alla gestione delle informazioni e dei dati relativi agli impianti: verrà costituita una banca dati sulla base della documentazione ricevuta dai produttori e redatto un rapporto annuale sulle quantità di potenza installabile.

L’energia prodotta sarà incentivata con i certificati bianchi, i titoli che attestano il risparmio e l’efficienza energetica e potrà ottenere la Garanzia d’Origine, certificazione dell’energia rinnovabile riconosciuta e scambiata tra gli Stati dell’Ue.

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