Marco De Rosa
da Milano
«Il 2006? Positivo dal punto di vista commerciale, un po meno da quello reddituale». Alessandro Coggi, presidente e amministratore delegato di Goodyear Dunlop Tires Italia, sintetizza così luci e ombre dellanno che si avvia alla conclusione.
«Siamo cresciuti in modo significativo con le marche principali, Goodyear e Dunlop. Ci soddisfano in particolare i risultati di questultima, passata da una quota del 3%, detenuta fino a qualche anno fa, allattuale 6%. Anche il brand Goodyear cresce: senza forzature, ma con un aumento importante della copertura territoriale».
E le difficoltà reddituali?
«Risentiamo, come gli altri di una compressione della forbice prezzi-costi: i primi sono costanti o in lieve flessione, mentre i costi delle materie prime hanno fatto registrare unimpennata del 10%».
La ripresa di Fiat Auto ha una ricaduta positiva sul vostro settore?
«Se Fiat va bene, a trarne vantaggio è tutto il sistema».
Goodyear ha lanciato «Run On Flat». Come è stato accolto?
«Con qualche diffidenza. Probabilmente viene percepito come una complicazione da utenti troppo legati alla vecchia idea della ruota di scorta, magari spaventati allidea di non tenerla più a bordo. E anche noi, forse, non siamo ancora riusciti a comunicare i plus del prodotto».
Intanto è tempo di «invernali»...
«Un segmento in crescita, che stimiamo attorno al 12% delle vendite totali, su cui il gruppo si presenta con modelli destinati a tutte le auto e 485 varianti di misure. Unofferta che è il frutto di una ricerca di base che ci ha visti fare passi da gigante sulle mescole e la struttura delle carcasse. Certo, anche qui c'è qualche ritardo culturale: spesso lautomobilista associa ancora il pneumatico invernale alle catene, o addirittura ai chiodi.
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