Cogoleto I dehors vanno in letargo Permessi solo per 8 mesi all’anno

«La tenda fa ombra alla mia vetrina». È iniziata così la lite sui dehors a Cogoleto. Una lite scoppiata in piena estate tra un ristoratore, un bar per aperitivi e un negozio di ferramenta le cui attrezzature venivano letteralmente oscurate dai commercianti vicini. Una parola tira l'altra. E tra insulti, carte bollate e avvocati quello che doveva essere un semplice battibecco iniziale è diventato un affare di stato, anzi di paese. «Sembrava che stesse per scoppiare la terza guerra mondiale», si è sentito dire ieri mattina in pieno consiglio comunale.
Un consiglio che ha deciso di dirimere la questione non solo in piazza Capitan Agnese, dove è scoppiato il caso, ma in tutto il territorio cittadino ponendo limiti precisi alla installazione dei ricoveri all'aperto. Tanto più che dai banchi dell'opposizione, il coordinatore di Forza Italia, Giovanni Siri, ha denunciato un proliferare lungo le vie e nelle piazzette del centro storico di casotti che invadono gli spazi pubblici.

«Sarebbe bello se almeno in inverno i cogoletesi potessero passeggiare per i negozi senza dover fare pericolose gimcane tra seggiole e sgabelli», è stato l'invito di Siri parzialmente accolto dalla maggioranza di centrosinistra guidata dal sindaco Attilio Zanetti che ha deciso di porre il limite massimo di otto mesi all'anno per i dehors. Mentre la famosa piazza Capitan Agnese è stata divisa in tre parti uguali. Da buoni fratelli, si spera questa volta.

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