Col Moschin, i parà incursori dell'esercito

"Della Folgore l’impeto", è il motto nel nono reggimento paracadutisti d’assalto "Col Moschin", reparto ad altissima specializzazione di stanza a Livorno cui apparteneva il tenente Alessandro Romani, ucciso in Afghanistan

Col Moschin, i parà incursori dell'esercito

"Della Folgore l’impeto", è il motto nel nono reggimento paracadutisti d’assalto "Col Moschin", reparto ad altissima specializzazione cui apparteneva il tenente Alessandro Romani, ucciso oggi in Afghanistan.

Gli incursori del Col Moschin sono l’unico reparto di forze speciali dell’esercito italiano. Vengono selezionati mediante un impegnativo iter formativo della durata di circa due anni. I parà del nono sono in grado di combattere in tutti gli scenari operativi, dall’alta montagna all’ambiente subacqueo e anfibio, a seguito di aviolanci da alta quota o per infiltrazione a piccoli nuclei e sono particolarmente addestrati ad operare in contesti caratterizzati da elevata autonomia operativa ed a grande distanza dalle linee amiche.

Il reggimento è di stanza a Livorno.

La storia del Col Moschin inizia nella Grande Guerra con le unità di Arditi, tra cui il nono Reparto d’assalto, utilizzate per sfondare le difese nemiche a premessa degli attacchi delle fanterie. Il nono si distinse sul monte Grappa, dove fu protagonista della riconquista di alcune posizioni austriache, sul Col Moschin, sul Col della Berretta e sull’Asolone.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica