Dieci giorni di prognosi per i due vigili finiti al «Sacco» dopo essersi scontrati frontalmente contro un trattore agganciarimorchi messo di traverso in via Ludovico di Breme (la strada in zona Certosa ora nota anche per la presenza dei container nei quali vivono i profughi africani che questinverno avevano occupato lo stabile di via Lecco, ndr) da un paio di nomadi. I balordi slavi volevano infatti favorire la fuga di 4 loro complici che avevano appena rubato un furgone proprio in quella strada ed erano stati scoperti per caso dai ghisa in questione. Nonostante lo scontro i vigili scendono dalla loro vettura di servizio e si mettono a rincorrere il trattore che, nel frattempo, approfittando del caos provocato dallo scontro, si è rigirato seguendo la direzione di fuga già presa dal furgone che lo precede. I vigili sparano 4 colpi in aria con la pistola dordinanza nella speranza dintimorire i nomadi e convincerli a fermarsi. Inutilmente. Più tardi la polizia municipale, in possesso delle targhe dei due mezzi, scopre che il trattore, uno «Scania», è stato rubato. E, con tutta probabilità, sarebbe servito per caricare laltro mezzo sparito dal posto dovera stato parcheggiato lungo via di Breme, un Fiat «Ducato Maxi».
È accaduto tutto sabato sera, qualche minuto prima di mezzanotte. Mentre la pattuglia della polizia municipale in questione stava raggiungendo la zona del cimitero Maggiore per un servizio molto importante: contrastare il fenomeno di prostituzione minorile di origine nomade che, nel fine settimana e in quella specifica zona, sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti. Nonostante nel luglio 2004, Stefan, un bimbo nomade che non aveva ancora 7 anni, venne portato in una comunità protetta del Comune, perché sorpreso proprio lì in abiti e atteggiamenti ai limiti delladescamento sessuale (dalla comunità venne poi rapito dai famigliari e ritrovato dalla polizia, ndr).
«Esprimo la mia totale solidarietà ai vigili feriti, comportatisi egregiamente e, come abbiamo visto, non solo nello svolgimento dei loro normali compiti istituzionali: auguro loro di guarire al più presto» sottolinea lassessore alla Sicurezza di Palazzo Marino, Guido Manca.
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