La colazione ricercata? Il pic-chic in barca o recapitato al parco...

Mille varianti al tradizionale spuntino che adesso si può ordinare anche dal giardino di una villa storica

Si parla spesso di pranzi e cene in casa, al ristorante o delle grigliate con gli amici...ma che fine ha fatto il famoso pic-nic, quello che i francesi chiamano petit dejeuner sur l'erbe? Da bambini ci piaceva molto, era un modo divertente e non formale per trascorrere un sabato o una domenica nelle oasi verdi non distanti dalle città, oppure in campagna o in montagna.

La «scampagnata» diventava l'occasione per stare in compagnia, per cibarci con ghiottonerie che ci venivano concesse raramente (merendine, tipologie di cioccolato varie, tè freddi, carni in scatola), per cantare (accompagnati da qualcuno che sapeva suonare la chitarra); ma soprattutto il suo scopo era di farci socializzare anche coi vicini di «postazione» o di coperta (il plaid insieme al classico cestino di vimini erano i simboli più tradizionali del picnic) che venivano coinvolti nei tornei di carte o con qualche gioco di società che ci veniva regalato a Natale e che restava per tutto l'anno ben chiuso nella sua confezione. Per non parlare dei tornei di freccette, della palla a volo, delle partitelle a calcio coi relativi scherzetti (il pallone-non a caso-colpiva sempre qualche vittima prescelta e non coinvolta nel match). Oggi fortunatamente il rito del pic-nic è più vivo che mai. Consente di divertirsi e di risparmiare e viene scelto da un notevole numero di famiglie anche durante il periodo delle ferie.

Lo rivela il risultato di una ricerca promossa da Buitoni realizzata in occasione del progetto «PicNic Lovers» condotta su circa 2.300 italiani tra uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 55 anni e realizzata con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) dalla quale si evince che 7 italiani su 10 amano tale attività e sarebbero disposti a praticarla almeno una volta al mese. Lo scopo è sempre quello di un tempo, anche se, i giochi sopracitati vengono talvolta sostituiti con la tecnologia (li chiamiamo social ma il rischio è quello di farci diventare molto a-sociali). Altro plus dei picnic è quello di mettere d'accordo adulti e bambini (a volte poco gestibili a tavola) e consente di portare con noi i nostri amici a 4 zampe, contrariamente a quanto vietano alcuni ristoranti. I mesi estivi dove la colonnina del termometro raggiunge i gradi più alti sono quelli più gettonati. Giungono opportuni i suggerimenti della nutrizionista Emma Balsimelli (in foto a destra): Privilegiare le bibite non gassate, acqua con limone o menta e zenzero per favorire la digestione e i frutti ricchi di potassio come cocco o melone». Le mete sono i più svariate: parchi cittadini, boschi di montagna, litorali, spiagge, barche e ...anche tra i vigneti in collina. Accanto al classico pic-nic caratterizzato da soluzioni comode e low-cost esiste un'evoluzione più raffinata ed eco-sostenibile: il pic-chic (o chic-nic). Organizzato da società specializzate permette di assaporare esperienze di gusto alternative e invitanti.

Qualche esempio? Pranzi e brunch serviti sui prati o nei giardini di ville e castelli storici, pic-nic in barca a vela o in motoscafo, spuntini e lunch organizzati negli spazi verdi di prestigiose tenute o agriturismi. Occasioni eleganti e straordinarie per conoscere cucine tradizionali e locali, in Italia e all'estero.

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