Non saranno i nuovi U2, come certa critica vorrebbe far credere, ma i Coldplay sono uno fra i gruppi più «in» della scena internazionale.
Esplosi nel 2000 sulla scia della hit «Yellow», questi ragazzi conosciutisi allUniversity College di Londra hanno fatto bingo mettendo insieme una sorta di azzeccato riassunto della canzone popolare britannica degli ultimi decenni. Aldilà dei modelli di riferimento, il quartetto londinese ha tuttavia subito saputo definire uno stile personale (e ormai riconoscibile) che può contare su alcuni segni distintivi: le ballate architettate in perfetto equilibrio; i testi, velatamente malinconici, ma da cui traspare nonostante tutto una serenità di fondo; e le acrobazie vocali di Chris Martin. Già, proprio lui, la rockstar marito di un diva di Hollywood, Gwynet Paltrow, che pretende di essere il ragazzo della porta accanto.
Al prestigioso New York Times, che dopo l'uscita di «X&Y», il terzo disco, li aveva bollati come una band inutile, i Coldplay (30 milioni di copie vendute, una decina proprio del terzo album), hanno risposto con «Viva la vida or death and all his friends», lalbum più organico e allo stesso tempo commerciale della loro carriera, che li ha visti per la prima volta collaborare con Brian Eno.
Non è da escludere che nello show al DatchForum di stasera (ore 21), esaurito da settimane, accanto ai successi del passato, ci possa essere spazio anche per qualche inedito: i Coldplay avrebbero già registrato alcuni brani per il seguito di «Viva la vida». Nellattesa, a Natale uscirà un mini-cd con un pezzo registrato con la regina del pop Kyle Minogue.
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