Mario Camicia
Colin Montgomerie è tornato nellOlimpo del golf. Il campione quarantaduenne scozzese sette volte numero uno europeo - dal 1993 al 1999 - ha ritrovato smalto e splendore nella seconda parte della stagione 2005 e a Valderrama, in occasione del Volvo Masters di Andalusia è andato ad un passo dalla vittoria nel torneo che chiude lannata e al quale prendevano parte solo i migliori 60 della money-list. Ma, pur dovendosi accontentare alla fine solo del terzo posto, ha fatto suo il successo al quale più ambiva, quello appunto di tornare ad essere il migliore giocatore dellEuropean Tour. Un successo che Colin ha sentito a portata di mano dopo il terzo posto nellAmerican Express World Championship a San Francisco nello scorso ottobre. Al Volvo Masters la lotta per il titolo era tra lui e il neozelandese vincitore dellOpen degli Stati Uniti Michael Campbell ma da subito si è capito che la bilancia pendeva a favore del campione scozzese. Nel gran finale del Tour europeo Colin è andato al comando già nella prima giornata ed a sei buche dal termine del terzo giro era addirittura al comando con 6 colpi di vantaggio. Poi qualche incertezza ed una carica irrefrenabile di Sergio Garcia hanno fatto sì che al termine delle 54 buche i due fossero in parità con 4 colpi di vantaggio sugli immediati inseguitori: Paul McGinley, Lee Westwood, Paul Broadhurst ed Jan Poulter, campione uscente.
Montgomerie e Garcia partivano col piede sbagliato e tanta pressione addosso, così McGinley ne ha saputo approfittare e dopo 10 buche aveva annullato lo svantaggio ed addirittura superato i due presunti protagonisti finali di ben due colpi. Sulle seconde nove buche il trentanovenne di Dublino ha saputo controllare gioco ed emozioni personali e con un birdie inappuntabile alla tremenda buca 17 ha siglato senza mezzi termini il successo più importante della sua carriera e la propria consacrazione a giocatore di levatura mondiale. Garcia è giunto secondo distaccato di due colpi, Montgomerie - che teneva sopra ogni cosa alla sfida con Campbell per tornare numero uno europeo - si accontentava felice del terzo posto insieme ad un ritrovato José Maria Olazabal - vincitore la settimana precedente dellOpen di Maiorca - ed a Luke Donald autore di un 64 finale miglior giro del torneo. La vittoria ha fruttata a McGinley 660mila euro del montepremi totale di 4 milioni di euro ed il terzo posto nellordine di merito europeo. Deludente la prestazione di Emanuele Canonica, gravato di punteggi pesantissimi, 54° e ultimo in graduatoria. Evidentemente il torinese è giunto scarico all'appuntamento, dopo un'annata con la grande soddisfazione della prima vittoria nel tour (Johnnie Walker Championship).
Negli Stati Uniti nel Chrysler Classic a Palm Harbor in Florida lo svedese Karl Pettersson ha saputo tener duro sino allultimo e con un giro in 71 colpi è riuscito a frenare la gran rimonta di Chad Campbell - cinque birdie sulle ultime nove buche - ed a vincere il suo primo torneo americano che gli è valso una moneta di 954mila dollari.
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