Il Colle firma il decreto ora la manovra è legge

Questa mattina Napolitano ha firmato il provvedimento della manovra. Disattese le speranze della sinistra che, nei giorni scorsi, aveva lanciato diversi appelli al capo dello Stato

Il Colle firma il decreto 
ora la manovra è legge

Roma - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato il provvedimento della manovra approvato ieri dalla Camera. Disattesa la sinistra che, nei giorni scorsi, aveva lanciato diversi appelli al capo dello Stato a non firmare i provvedimenti.

Disattesa la sinistra catastrofista Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, si era rivolto a Napolitano affinché, "in quanto garante della nostra Costituzione, non firmi una legge in contrasto con i principi della Carta". A stretto giro era arrivata la risposta del Quirinale: "Sorprende che da parte di una figura di rilievo del movimento sindacale si rivolgano al presidente della Repubblica richieste che denotano una evidente scarsa consapevolezza dei poteri e delle responsabilità del Capo dello Stato". Questa mattina sul Manifesto un nuovo appello, questa volta di esperti di diritto: "Eccellentissimo presidente Napolitano - scrivono Alberto Lucarelli, Ugo Mattei e Luca Nivarra - le scriviamo come giuristi che, dopo anni di impegno civile a favore di buone regole giuridiche a protezione dei beni comuni e per il buon governo del patrimonio pubblico abbiamo redatto i quesiti referendari 1 (servizi pubblici locali) e 2 (tariffa per il servizio idrico integrato)". Per i tre esperti la manovra è incostituzionale perché, spiegano, stravolge il risultato dei referendum.

"La invitiamo - concludono perciò - a non promulgare l'articolo 4 del decreto". Apparentemente è stato proprio per evitare il moltiplicarsi degli appelli a non firmare che Napolitano ha immediatamente licenziato il provvedimento.

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