Collina non si nasconda dietro alla moviola

La nomina di Collina a designatore degli arbitri è stata un’autentica fortuna per tutti noi. Per il calcio italiano che aveva bisogno di liberarsi dai veleni di «moggiopoli», per i fischietti stessi che avevano bisogno di un robusto ombrello protettivo per provare a crescere in esperienza e mestiere. Per molti mesi abbiamo lasciato Collina al lavoro: non si disturba il manovratore. Che piccato, a volte ha risposto alle censure con una obiezione banale. «I miei arbitri non hanno la moviola in testa» è stata la sua linea del Piave. A questo punto, giusto metà del cammin di nostro campionato, è il caso di cominciare a presentargli conto e di esercitare qualche doverosa critica.
La presenza di Collina non può cancellare gli errori. Può e deve invece aiutare la sua squadra a eliminarli. Specie i più clamorosi, rigori dati e ignorati per esempio. E in particolare la loro equa distribuzione. E invece c’è chi ne resta esente (Inter), chi invece risulta penalizzato. Fino a ieri il Milan, seguito dall’ultima Juve, attardata dal secondo pari consecutivo: c’è un mezzo gol fantasma contro la Samp, c’è un evidente danno procurato su Trezeguet. Un tempo, all’epoca di Lucianone, nel dubbio fischiavano pro Juve, ora contro. Altra curiosa coincidenza: la ripartenza della Fiorentina (tre successi di fila) è scandita da altrettanti rigori discutibili (contro Parma e Toro). Il secondo di sabato sera è un inno all’abilità scenica di Mutu. E se si pensa che l’arbitro, Tagliavento, è lo stesso che negò il rigore al Milan contro il Toro (collisione Di Loreto-Ambrosini), l’interrogativo diventa più inquietante. Perché questo doppiopesismo?
C’è anche qualcuno che ci marcia. Un nome su tutti, il presidente del Napoli De Laurentiis.

Se la prende con l’arbitro, Rocchi, per l’espulsione (doppio giallo) di Blasi: poca roba, caro amico. Piuttosto visto l’epilogo della sfida di Napoli, passiamo al presidente della Lega Matarrese un suggerimento: cancelli l’editto sul terzo tempo. E lo trasformi in gesto possibile.

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