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Colombia: cosa sono le Farc

Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia-Esercito del popolo (Farc-Ep), che con un gesto in omaggio al presidente venezuelano Hugo Chavez hanno rilasciato due ostaggi (Clara Rojas e la ex deputata Consuelo Gonzalez de Perdomo), sono nate il 27 maggio 1964 come organizzazione marxista-leninista

Colombia: cosa sono le Farc

Bogotà - Le Forze armate rivoluzionarie della Colombia-Esercito del popolo (Farc-Ep), che con un gesto in omaggio al presidente venezuelano Hugo Chavez hanno rilasciato due ostaggi (Clara Rojas e la ex deputata Consuelo Gonzalez de Perdomo), sono nate il 27 maggio 1964 come organizzazione marxista-leninista. Rappresentano oggi la guerriglia più antica d’America latina che si batte per essere riconosciuta come parte belligerante nel conflitto colombiano.

Il presidente coolombiano Alvaro Uribe ha negato finora questa possibilità, sostenendo che le Farc sono praticamente delinquenza comune, che sopravvivono compiendo atti terroristici, sequestrando e stimolando il narcotraffico. "Sono - ha avuto modo di dire recentemente - i nazisti della Colombia". Negli ultimi anni gli Usa e l’Unione europea (Ue) le hanno inserite fra le organizzazioni terroristiche, una condizione che il Segretariato dello Stato maggiore della guerriglia respinge e chiede di annullare. Esponenti del Partito comunista crearono il gruppo guerrigliero dopo un accordo con il leader delle Autodifese Contadine (Ac), Pedro Antonio Marin, conosciuto come Manuel Marulanda Velez e soprannominato "Tirofijo".

Nel 1984 le Farc negoziarono la pace con il presidente Belisario Betancourt e crearono un braccio politico chiamato Unione patriottica (Up) che ottenne 15 seggi in Parlamento. Ma otto anni più tardi proseguirono la lotta armata. Alla fine del 1990, con l’Esercito di liberazione nazionale (Eln) riaprirono negoziati di pace con il presidente liberale Cesar Gaviria, ma due anni dopo le trattative fallirono e "Tirofijo" con i suoi uomini si dislocarono con 70 fronti in 28 dei 32 dipartimenti colombiani. In questi anni gli oltre 17.000 uomini delle Farc, fortemente armati, hanno attaccato caserme di polizia e infrastrutture energetiche, sequestrato centinaia di persone, imposto "tasse rivoluzionarie" ad imprese e coltivatori di coca, e compiuto diversi attentati nelle città.

Nel novembre 1998, per promuovere un dialogo di pace, il governo colombiano decise di concedere loro un’area di 42mila kmq, denominata ’zona di distensionè, ma il 20 febbraio 2002 il presidente conservatore Andres Pastrana interruppe bruscamente le trattative revocando l’affidamento ed accusando le Farc di aver compiuto numerosi atti illeciti, tra cui quello di finanziarsi con la produzione di coca.

Nel febbraio 2002 nella zona di San Vicente del Caguan fu sequestrata insieme alla sua vice Clara Rojas la candidata presidenziale del Partito verde Oxigeno Ingrid Betancourt, divenuta un simbolo universale della sofferenza degli ostaggi.

In anni recenti le Farc si sono avvicinate al movimento bolivariano promosso dal venezuelano Chavez proponendo, come organizzazione sollevatasi in armi, un accordo umanitario per lo scambio di 45 ostaggi "eccellenti" nelle loro mani con centinaia di guerriglieri nelle carceri colombiane.

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