Colpi bassi tra Usa e Karzai E ora si riabilitano i talebani

Londra. Tensione tra Washington e Kabul alla vigilia della Conferenza internazionale sull’Afghanistan che si terrà oggi e domani a Londra: il New York Times ha pubblicato alcuni cablogrammi inviati lo scorso novembre dall’ambasciatore americano a Kabul Karl Eikenberry ai suoi superiori, particolarmente duri nei confronti del presidente afghano Hamid Karzai, che sollevano interrogativi sullo stato delle relazioni tra gli Stati Uniti e il suo alleato.
«Il presidente Karzai non è un partner strategico adeguato - scriveva lo scorso 6 novembre Eikenberry, ex generale di corpo d’armata - continua a non volersi assumere le sue responsabilità in materie di difesa, governo e sviluppo». In particolare l’ambasciatore avvertiva la sua amministrazione che il presidente afghano era ben contento di vedere gli Stati Uniti sempre più coinvolti in Afghanistan.
Karzai, da parte sua, ha respinto oggi seccamente le critiche mossegli dall’ambasciatore, affermando di non avere alcuna intenzione di «sottomettersi alla volontà americana». «Se il partenariato significa sottomettersi alla volontà americana, allora non è questo il caso».
La Conferenza di Londra ha lo scopo di dare nuovo slancio, con fondi aggiuntivi, al sostegno internazionale per l’Afghanistan per combattere sia il rigurgito di potenza dei talebani sia, sul fronte opposto, la dilagante corruzione nel governo di Karzai. Il comandante delle forze Usa in Afghanistan, il generale McChrystal, giudica «inevitabile» una soluzione politica al conflitto sdoganando di fatto l’interlocutore talebano: «Come soldato, il mio sentimento personale è che si è combattuto abbastanza. Ora dobbiamo cercare di creare le condizioni che permettano alla gente di arrivare ad una soluzione equilibrata su come il popolo afghano debba essere governato».

In concreto, il generale intende mettere all’angolo con la forza militare i talebani ed indurre cosi i loro leader a scendere a compromessi con il governo afghano mentre la Merkel, oltre alla disponibilità a mandare altri 500 uomini, annuncia un piano da 500 milioni di dollari per recuperare i talebani alla società civile. A Londra l’Italia sarà rappresentata dal ministro degli Esteri , che nella capitale britannica parteciperà alla preconferenza sullo Yemen.

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