Roma

A colpi di colore contro la velocità

Per la prima volta Alberola a Roma. Dopo il successo napoletano, con la collettiva al Pan «the giving person», l’artista realizza una mostra per la galleria VM21. Una mostra non facile, peraltro non accompagnata dal testo del curatore, Lorand Hegyl, dal titolo «Devenir grain de sable». Che però a voce, con calma e pazienza certosina, spiega a tutti il lavoro dell’artista. Intanto Alberola è un artista schivo, introverso, poco presente anche alle inaugurazioni. Bastano i suoi lavori, i suoi quadri le sue pitture, sostiene. Le opere, se sono tali, possono e devono vivere di vita propria, una volta che sono installate e preparate per il grande pubblico. La galleria di via della Vetrina è diversa dal solito. Pareti invase da colori scelti dall’artista. Colori che fanno parte, ovviamente del lavoro installativo. Zone di tinte forti, sopra le quali disegni, apparentemente assurdi e quasi astratti. I simboli, i segni che vediamo sulle sue opere, sono sempre gli stessi, reiterati in ogni lavoro, quasi a costituire un nuovo linguaggio. Per esempio è sempre presente la sua figura, un autoritratto disegnato attraverso una serie di linee. Semplicemente evocato però, sempre in virtù di quel discorso di Alberola, che non vuole essere presente. Una sua presenza-assenza. Un tipo buffo, dando a questo termine un’accezione positiva. Si dice sia stato complicato anche preparare la mostra con lui, non per la difficoltà del personaggio, ma proprio per questi suoi momenti di assenza, per questo suo vivere fuori dal mondo. Un vero intellettuale, fuori dagli schemi. Forse è per questo che nessun curatore, se non debite eccezioni, nonostante venga invitato a molte mostre, gli ha dedicato nemmeno un testo critico specifico, approfondito. Pare che nessuno, se non Lorand appunto, sia in grado di capirlo, di comprenderlo. In un mondo nel quale la velocità sembra essere condizione indispensabile, un artista che pensa, riflette, si interroga, sembra quasi fuori tempo massimo. Attento a ogni dettaglio, l’artista lavora sostanzialmente con i testi e con le immagini, cercando di porre delle questioni importanti, inerenti la politica, la vita stessa. Una scelta ostica quella dei due galleristi Micol Voeller e Maurizio Minuti, distante il lavoro di Alberola da quello degli altri cavalli di battaglia della galleria. Galleria «VM21», via della Vetrina 21. Lunedì-venerdì 11-19.

30.

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