La vendetta nel peggiore degli incubi israeliani arriverà dal cielo. Si chiama «drone» nei codici militari è sinonimo di aereo telecomandato senza pilota. I primi a svilupparli e ad utilizzarli furono proprio gli israeliani agli inizi degli anni Settanta. Secondo gli esperti del Mossad e dellIntelligence militare israeliana quella macchina piccola e insidiosa rischia oggi di diventare lo strumento migliore nelle mani di Hezbollah per vendicare la morte di Imad Mughniyeh, il capo di tutte le operazioni militari e clandestine del Partito di Dio ucciso in un attentato a Damasco la scorsa settimana. I sospetti israeliani si basano su dati concreti. Lunico nemico dimostratosi capace negli ultimi anni di sviluppare adeguatamente la tecnologia dei «droni» è stato lIran. E lunico alleato degli iraniani in grado di imbottirli desplosivo e farli penetrare negli spazi aerei israeliani è stato Hezbollah. Fino a oggi il Partito di Dio ci ha provato almeno cinque volte, ma gli esperimenti più pericolosi sono stati messi a segno durante la guerra dellestate 2006 quando due modellini senza pilota carichi di esplosivo vennero abbattuti in extremis dallaviazione e uno si schiantò al suolo prima di raggiungere un centro abitato.
Oggi il «drone» sembra lo strumento privilegiato per seminare strage in un centro abitato e mettere a segno una vendetta che, a dar retta al ministero della Difesa Ehud Barak, verrà orchestrata dintesa con la Siria e lIran. Nei ragionamenti degli esperti di sicurezza israeliani una vendetta su piazza estera, come quella promessa funerali di Mughniyeh dal segretario generale Hasan Nasrallah, rischia di rivelarsi politicamente e militarmente dannosa sia per lorganizzazione sia per i suoi controllori iraniani. Stragi simili a quelle messe a segno negli anni 90 contro lambasciata israeliana e la sede della comunità ebraica di Buenos Aires finirebbero con il mettere sotto accusa il Partito di Dio e giustificherebbero un eventuale raid contro la Repubblica Islamica. Dunque lunica scelta possibile è colpire Israele sul proprio territorio. Hezbollah non può, però, fare affidamento sui kamikaze palestinesi diventati, dopo la costruzione del muro, sempre più difficili da infiltrare. Anche la scelta di inviare qualche volontario con passaporto europeo è difficilmente percorribile per la difficoltà, una volta dentro Israele, di mettere le mani su adeguate quantità di esplosivo.
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