Ha puntato la sua 38 alla testa dellagente per evitare larresto, ma il poliziotto ha mantenuto il sangue freddo e ha esploso un solo colpo alle gambe del bandito. Ferito, il balordo ha mollato larma e si è fatto ammanettare senza più opporre resistenza.
Luomo, ieri mattina poco prima delle 11, era entrato impugnando la pistola allufficio postale di piazza San Simpliciano. Razziati 5mila euro era poi scappato con il complice che lo attendeva fuori in sella a una moto. Subito viene lanciato lallarme al 113 e la centrale operativa fa convergere in zona le prime volanti, cercando di chiudere la via di fuga ai banditi.
I due sono dunque segnalati in fuga con una moto, ma dopo pochi metri questa li pianta in asso e i balordi sono costretti a recuperare un altro mezzo: puntano la pistola contro lautomobilista di una Citroën C2 e gli prendono la vettura con cui continuano a scappare. I due vengono però agganciati a Quarto Oggiaro, inseguiti da una volante. Lutilitaria però sbanda, finisce contro un marciapiede e non va più. Camminano eccome, anzi corrono, i rapinatori che balzano giù dallauto e tentano di liberarsi degli inseguitori.
Antonio Leasa, 56 anni di Limbiate, ma originario di Lecce, con una fedina penale lunga un chilometro, viene ben presto bloccato dal primo componente lequipaggio. Al suo collega tocca il compito più difficile, fermare luomo armato, Filippo Rufino, 60 anni, nato a Lecce, ma trapiantato a Garbagnate, anche lui pluripregiudicato.
Linseguimento a piedi prosegue per circa 300 metri, poi la differenza di età si fa sentire e il bandito, senza fiato, si gira e punta il revolver alla testa dellagente. Si tratta di unarma vera, non di una riproduzione, una calibro 38 special, canna corta, due pollici: un piccolo cannone dagli effetti devastanti.
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