Agatha Christie diceva che tre indizi sono una prova. Noi per il momento siamo a quota due, vale a dire due furti in negozi di firma nel quadrilatero della moda, per non cominciare a sospettare di colpi su commissione. Dopo Shirò appena una settimana fa, laltra notte è toccato a Colombo, attaccato dai ladri, poi fuggiti sentendo arrivare il metronotte allertato dai rumori.
Non è la prima volta che vengono saccheggiati negozi e boutique in via Montenapoleone. Di solito le attività più esposte sono le gioiellerie o i negozi di antiquariato, che contengono piccoli oggetti molto costosi. Il 24 gennaio 2008 venne spaccata la vetrina della Top Time Musa di via Borgospesso 8 e razziata degli orologi antichi contenuti negli espositori, Il 3 febbraio andò invece a vuoto lassalto delloreficeria Pisa di via Verri: i vetri blindati resistettero alla mazzate. Più sottile il finto lavavetri che il 24 ottobre svitò le vetrine della Pederzani di via Montenapo. Senza contare i furti con destrezza subiti da Versace in via Montenapoleone e Hermès in via SantAndrea.
Ma subito dopo le pietre preziose ci sono pelli e tessuti, altrettanto preziosi. Così nella notte tra lunedì e martedì in via del Gesù i ladri hanno forzato lingresso della boutique Shirò sottraendo borse per un valore di 150mila euro. E laltra notte poco prima delle 2 il colpo si è ripetuto ai danni della Colombo in via della Spiga 9. Portato a segno con un piano piuttosto complesso. Per prima cosa i banditi, hanno piazzato una vettura rubata in via SantAndrea in modo di bloccare la strada, del resto senso unico. Poi con cacciaviti e piedi di porco hanno alzato la saracinesca e quindi «pum pum» due colpi di mazza ed è venuta giù la vetrina.
Pochi secondi per razziare la vetrina, una ventina di borse dal valore di circa 60mila euro quindi la fuga.
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