TV

Amadeus non è Fazio. Ora resta da vedere se il pubblico lo seguirà davvero

Le scelte di vita non si discutono, ci mancherebbe. Quelle professionali sì

Amadeus non è Fazio. Ora resta da vedere se il pubblico lo seguirà davvero

Ascolta ora: "Amadeus non è Fazio. Ora resta da vedere se il pubblico lo seguirà davvero"

Amadeus non è Fazio. Ora resta da vedere se il pubblico lo seguirà davvero

00:00 / 00:00
100 %

Le scelte di vita non si discutono, ci mancherebbe. Quelle professionali sì. Amadeus al Nove sarà lo stesso Amadeus di Raiuno? Molto difficile. Lascia la Rai dopo anni nei quali si è ripreso dalla crisi, si è consolidato ed è diventato «il» volto di punta grazie allo share di Affari tuoi e alla rivoluzione di Sanremo, che in cinque anni si è definitivamente rilanciato, ha incassato 227 milioni di euro di pubblicità e si è garantito il posizionamento sul mercato musicaltelevisivo nel prossimo decennio. Un'operazione da maestro, qualcosa che resterà negli annali della televisione e sulla quale pochi avrebbero scommesso quando, nell'autunno 2009, Amedeo Umberto Rita Sebastiani classe 1962 è tornato da Mediaset per condurre Mezzogiorno in Famiglia su Raidue con Laura Barriales e Sergio Friscia. A settembre 2014, cioè meno di dieci anni fa, era concorrente di Tale e quale show di Carlo Conti, quindi non era ancora un asset aziendale come adesso. Ha impiegato un po' di tempo a risalire la china, questo ravennate trasferito a Verona e poi adottato da tutta Italia. È testone e testardo, e si vede anche oggi mentre gestisce da solo (senza l'ausilio di Lucio Presta dal quale si è separato mesi fa) una delle trattative più delicate dell'universo televisivo. Delicate perché hanno anche ricadute politiche. Amadeus è diventato il volto di punta della Rai perché è perfetto per il pubblico Rai che alla tv di Stato chiede un conduttore certamente rassicurante, sicuramente professionale ma mai invadente. Sulla scia di Mike Bongiorno, Corrado e Frizzi, è riuscito a indossare perfettamente il guardaroba della tv di casa nostra e lo ha fatto in uno dei momenti più difficili, quello della transizione alla tv liquida fatta di Smart tv, di app, di piattaforme onnivore e ripiene di serie (e con Fiorello avrebbe fatto sfracelli in prima serata in autunno). Ora se ne va lasciando a tutti lo stesso dubbio: si porterà dietro il pubblico? Amadeus non è Fazio e neppure Crozza, che hanno platee fedeli disposte a cambiare canale per seguirli. Forse la sua vera sfida sarà dimostrare di avere spettatori così fidelizzati da seguirlo al Nove. Sarebbe una bella vittoria.

Ma, in caso contrario, una sontuosa sconfitta, anche se pagata benissimo.

Commenti