Vediamo se stavolta, nel 2011, il centrodestra riesce a perdere Milano. Vediamo se, mettendo fin da ora in discussione la candidatura della Moratti e facendo altri nomi, da Lupi ad Albertini, da De Corato a Terzi, riesce a combinare un pasticcio e a mandare a Palazzo Marino finalmente un sindaco di sinistra. Per ora sembra che si stia impegnando in questa direzione. Prima di tutto aprendo un dibattito sul futuro candidato con quasi due anni di anticipo. Mai vista tanta lungimiranza. Va bene portarsi avanti ma così mi sembra un po troppo. Per la Regione si vota fra meno di 5 mesi e praticamente non si è discusso di nulla. Situazioni diverse, mi direte: nessun dubbio sulla designazione di Formigoni. Ma, a parte il fatto che al mondo - e più che mai in politica - nulla è scontato e indiscutibile, il problema è proprio questo: perché per il Comune di Milano, invece, si discute tanto e con tanto anticipo? È vero, questi tre anni morattiani non sono stati una marcia trionfale: dopo il successo della designazione di Milano per lExpo 2015 è stato un succedersi di difficoltà e intoppi, ritardi e rinvii.
Per qualcuno il problema principale del sindaco riguarda la comunicazione e il rapporto con la città. Io aggiungerei lazione di freno di una macchina amministrativa - ristrutturata proprio da questo sindaco - che sembra impegnata più a frenare e ritardare che a realizzare. Tuttavia i quasi 20 mesi che mancano alle prossime elezioni comunali sono troppi per anticipare un giudizio finale. Progetti finora avviati, possono arrivare a compimento. Ma, valutazioni di merito a parte, lerrore più grave che il centrodestra può fare - e sembra che lo stia facendo - è quello di impiegare tutto questo tempo a criticare la «sua» amministrazione della città per chiedere un cambiamento e quindi a dividersi sui nomi. Non fu proprio la Moratti a impostare la sua campagna elettorale nel segno della «discontinuità» con posizioni critiche nei confronti della giunta Albertini uscente? Ma così il centrodestra rischiò di andare al ballottaggio, superando di pochissimo il 50 per cento. Se poi questo è un subdolo espediente per mandare messaggi a chi probabilmente farà la scelta finale, cioè Silvio Berlusconi - be, è un sforzo inutile e tempo sprecato, perché il Cavaliere non affronta mai con tanto anticipo un problema che non sia unemergenza. Ha ben altri pensieri, di questi tempi, che non il sindaco di Milano.
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