A differenza della Banca mondiale, avere una relazione sentimentale allinterno del Fmi non è «reato»: almeno se limputato si chiama Dominique Strauss-Kahn. A quindici mesi di distanza dalle dimissioni forzate di Paul Wolfowitz - presidente della Banca mondiale messo in croce per una relazione con una funzionaria del suo stesso istituto - il direttore generale del Fondo monetario internazionale è stato «assolto» da unaccusa che appare del tutto simile: aver intrattenuto con uneconomista alle dipendenze del Fmi una breve relazione sentimentale. Uninchiesta promossa dal board del Fondo ha concluso che Strauss-Kahn ha commesso un «grave errore di giudizio», ma che nel caso in questione non si sono ravvisati né molestie sessuali, né favoritismi, né altri abusi dautorità. Il cinquantanovenne ex ministro delle Finanze francese si è scusato per laccaduto con il suo staff e la sua famiglia. Dopodiché è tornato al lavoro annunciando, a poche ore dallassoluzione, un prestito da 16 miliardi di dollari allUcraina.
«DSK», comè comunemente chiamato Strauss-Kahn tra i dipendenti del Fondo, è un noto tombeur de femmes. È simpatico, si muove con facilità nellambiente internazionale, ed è socialista. Wolfowitz, al contrario, non è di certo un rubacuori (la relazione con Shaha Riza era incominciata ben prima della sua nomina a presidente della Banca mondiale); ma soprattutto è arrivato alla banca con appiccicata indosso letichetta di «falco» dellamministrazione Bush. Prima dessere inviato alla World Bank dalla Casa Bianca, Wolfowitz era stato vicesegretario di Donald Rumsfeld alla Difesa e uno degli architetti della guerra irachena. Il suo arrivo alla Banca mondiale - in base allaccordo secondo cui la guida della banca spetta agli Usa, mentre quella del Fmi deve andare a un europeo - aveva fatto storcere il naso a molti. Detestato dallo staff della banca, era politicamente contestato da una vasta parte dei Paesi membri. Al primo passo falso, dunque, Wolfowitz è stato costretto alle dimissioni nonostante la strenua difesa da parte della Casa Bianca.
Sorte opposta quella toccata, a distanza di quindici mesi, a Dominique Strauss-Kahn. Come uno studente sorpreso a sbirciare le gambe delle compagne sotto il banco, il managing director del Fmi se lè cavata con le scuse e con la promessa di non farlo più. Così, anche se lincidente è stato «increscioso», per il Fmi «la faccenda è chiusa». Nel comunicato di assoluzione si legge infatti che «la vicenda non avrà conseguenze sullefficacia della gestione operativa da parte del direttore, nel periodo di grandi sfide che ci attende».
Dopo aver fatto vittime in tutto il mondo, fra banchieri e semplici risparmiatori, la crisi finanziaria globale ha dunque salvato il posto a «DSK». «Me ne rallegro come amico, ma anche per il Fmi», ha dichiarato lex premier socialista francese Lionel Jospin.
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