Lo Stato alza bandiera bianca, si arrende. A impugnare lasta del vessillo di resa è proprio un servitore dello Stato, il questore di Milano Vincenzo Indolfi (Indolfi, secco, senza il nome di battesimo egli si firma sui documenti ufficiali. Firmavano così i re e gli imperatori).
È successo questo: la formazione politica Forza Nuova aveva indetto un comizio in piazzale Loreto angolo via Padova al quale doveva partecipare il leader nazionale del partito, Roberto Fiore. Bene, «rilevato che ogni qualvolta si è registrata la presenza in questo capoluogo del leader nazionale Roberto Fiore (...) vi è stata una forte mobilitazione dellarea antagonista e della sinistra radicale, che contesta le politiche del suddetto movimento, specie in materia di immigrazione» il Questore (Vincenzo) Indolfi «per motivi di ordine pubblico fa divieto» di tenere il comizio. Entrando nel merito, il Questore (Vincenzo) Indolfi manda a dire quanto segue: primo, «la zona Loreto-Padova è caratterizzata da una elevata presenza di cittadini stranieri»; secondo «piazzale Loreto, via Padova e adiacenze sono storicamente e notoriamente frequentate da esponenti delle realtà antagoniste più oltranziste per cui la presenza in zona di appartenenti a sodalizi di opposta ideologia viene percepita come momento di tensione e preoccupazione in tutto il quartiere». Ergo, essendo quella zona, quellàmbito cittadino non un pezzo di Milano, ma una enclave extra-territoriale, cosa loro, dei ragazzotti dei centri sociali e degli extracomunitari «prevalentemente di origine nordafricana», (Vincenzo) Indolfi si pone a guardia dei confini affinché nulla venga a turbare la serenità delle «realtà antagoniste» e degli «stranieri».
Forza Nuova sarà quella che è, ma ha pari diritti, primo fra tutti di tenere, in piena campagna elettorale, un comizio. Sono le «realtà antagoniste» e gli «stranieri» a non avere il diritto di impedire, minacciando la guerriglia urbana, quel comizio. Dovere del Questore, caso mai, è di tenere a bada e se ci scappa una manganellata amen, gli storici e notori attaccabrighe di Loreto-Padova e adiacenze. Se il timore del dottor (Vincenzo) Indolfi è che gli antagonisti e i prevalentemente nordafricani colgano loccasione per suonargliene, a Roberto Fiore, proceda con il servizio di ordine pubblico consentendo così al leader di Forza Nuova di arringare la sua gente senza che gli arrivi una chiave inglese (antagonista o prevalentemente nordafricana fa lo stesso) in testa. Lo Stato non può consentire che si formino enclaves indipendenti legittimate dalla frequentazione storica e notoria di questi o di quelli. Lo stato non ammette lusucapione, non può rinunciare alla sua sovranità. Non deve capitolare. E la si può girare come si vuole, ma la disposizione presa da (Vincenzo) Indolfi è una capitolazione.
Atto al quale il Questore, forse involontariamente, forse di soprapensiero, ha voluto dare un tocco di quellarguzia scanzonatoria tutta partenopea.
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