Un sacco di carbone davanti al portone di Palazzo Marino. A consegnarlo un Babbo Natale in carne e ossa. È il pacco regalo dei commercianti, o meglio delle 17 associazioni di via, per commentare le politiche della giunta Pisapia. «Non è possibile che tutte i provvedimenti del Comune siano contro i commercianti» tuonano. «Caro Giuliano recentemente sei stato molto cattivo con i commercianti - scrivono nella lettera di accompagnamento al carbone - facendo chiudere le porte delle loro botteghe e l’inutile (per loro dannosissima) chiusura della circolazione; vuoi far chiudere anche le loro attività?». Con questi due giorni si blocco - lamentano le associazioni - la giunta è riuscita nel miracolo di far dimezzare gli incassi dei negozi, nel week end tradizionalmente più importante per gli affari, facendo salire il livello di polveri sottili. «Anche la grande distribuzione - osserva Luigi Ferrario, dell’associazione Buenos Aires Futura - ha perso il 40% di fatturato. I negozi ieri sera hanno chiuso verso le 21, nonostante l’autorizzazione a rimanere aperti fino a mezzanotte, perché non c’era nessuno in giro».
«Milano è la prima città commerciale d’Italia e una delle principali d’Europa - fa notare il vicepresidente del consiglio comunale Riccardo De Corato - l’amministrazione dovrebbe pensare a salvaguardare un tessuto produttivo all’avanguardia, invece di mortificarlo, come se non ci pensasse già il governo». «Ci dicano quando vogliono che spegniamo anche le insegne e fermiamo le scale mobili - polemizza Remo Vaccaro, vicepresidente del coordinamento Le vie dello shopping - il Comune si guardi in casa: la causa dello smog è il riscaldamento a gasolio degli edifici pubblici e dei mezzi. I nostri negozi sono riscaldati con energia elettrica. Il sindaco si ricordi che lui è un public servant: non siamo noi che dobbiamo servire lui, ma lui dovrebbe essere al servizio della collettività». A far montare su tutte le furie i commercianti le promesse disattese di Pisapia: «Quando c’e stato l’incontro con i rappresentanti del mondo commerciale, il sindaco aveva promesso che ci avrebbe consultato, ma nessuno ha mai chiesto il nostro parere».
A difendere la bontà dell’operato dell’amministrazione Carlo Monguzzi, un passato da verde, ora presidente della commissione comunale Ambiente (Pd): «Il blocco è stato utile per abbassare gli alti livelli di smog e questo è stato chiaramente misurato nel secondo giorno di stop alle auto. Ai commercianti (che hanno pagato più del blocco le fiere cittadine dell’artigianato e la crisi), all’opposizione in Comune e agli esponenti di governo di Provincia e Regione chiediamo di badare più all’interesse generale e alla tutela della salute dei cittadini, abbandonando i toni da ultras decisamente fuori luogo quando si è alle prese con una grave emergenza sanitaria». De Corato risponde per le rime: «Il sindaco non faccia l’apprendista stregone e ascolti di più i sindaci di centro-sinistra dell’hinterland che non lo hanno seguito sulla strada suicida di un blocco auto che tutti avevano previsto non sarebbe servito a nulla». Che lo stop alla circolazione sia inutile, come già detto, lo pensano anche a Roma: «Fermare il traffico nelle città contribuisce ad affrontare il tema delle emissioni, ma non lo risolve» sostiene il ministro dell’Ambiente Corrado Clini.
Non la pensa così Pisapia che esulta per il risultato: «Il blocco del traffico di due giorni ha avuto un effetto positivo, è stata una scelta obbligata, necessaria e utile.
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