Commercianti in trincea: ricorso al Tar e petizione per non cancellare Natale

L’Unione raccoglie firme per il mercatino di via Mercanti e contesta quelli nuovi. Il Pd ammette: "La giunta ha sbagliato". Perfino le zone che ora avranno più competenze preferiscono farne a meno

Commercianti in trincea: ricorso al Tar e petizione per non cancellare Natale

«Pisapia tutte le feste si porta via», Fiorello in versione Berlusconi si scatenò con una raffica di battute dopo l’esito del ballottaggio. Battute divertenti. Sul Natale programmato sotto la nuova giunta però ridevano in pochi ieri alla commissione commercio convocata a Palazzo Marino sul tema. Anzi. Sarà che dopo la polemica sollevata a metà settembre dall’Anpi, che ha costretto la moda a traslocare dalla Loggia dei Mercanti a piazza Duomo, la giunta voleva evitare il bis di proteste dai partigiani. Il 7 ottobre ha votato in fretta e furia le linee guida per i «Mercatini natalizi 2011». «Addio alle bancarelle in via Mercanti», aveva spiegato l’assessore alle Attività produttive Franco D’Alfonso, «il mercatino del centro si sposterà in via Beccaria» ma «ce ne saranno 9, uno per ogni zona della città». E ha scatenato due reazioni. Prima: una raccolta firme dei commercianti - bar e negozi - nelle vie limitrofe a Mercanti (da Tommaso Grossi a Orefici) che in un periodo di crisi come questo non vogliono rinunciare al passaggio di milioni di persone attirate dal mercatino sotto le feste. Il numero uno dell’Unione del commercio Carlo Sangalli aveva inviato il 29 settembre una lettera sia al sindaco che all’assessore per sottolineare l’importanza del mercatino per gli esercizi della zona. Ma la risposta istituzionale «è arrivata il 7 ottobre, con il voto della delibera, uno sgarbo nei confronti del nostro presidente, se questa è la concertazione che intende promuovere Pisapia..» riferisce Giacomo Errico, portavoce di Apeca (l’associazione degli ambulanti dell’Unione). La seconda reazione (e forse un pò figlia di quello sgarbo) è l’azione legale annunciata proprio da Apeca-Unione del commercio: annuncia ricorso al Tar contro i mercatini natalizi promossi dalla giunta. A rischio, se il tribunale concederà la sospensiva. «Il provvedimento è illegittimo - spiega Errico - affida ai consigli di zona competenze che sono dell’amministrazione centrale, distingue peraltro tra il centro dove il Comune organizzerà i mercati da sè e gli altri 8 gestiti dai Parlamentini. Il Comune deve attenersi alla legge Bersani e al regolamento regionale sul commercio». L’assessore impegnato per Expo a Cernobbio non partecipa alla commissione. Ma contro la delibera di giunta si trovano paradossalmente d’accordo quasi tutti, pure la maggioranza: «Ci sono incongruenze legislative evidenti - ammette il consigliere del Pd Natale Comotti - e con le regole che vengono introdotte nella delibera finiamo per togliere iniziative nelle periferie invece di arricchirle. Serve una riflessione in tempi strettissimi ed è meglio che l’assessorato si riprenda la competenza diretta dell’organizzazione». Anche perchè, dagli interventi dei rappresentanti di zona, c’è un ringraziamento generale per «un primo segnale verso il decentramento di alcune competenze». Ma visti i tempi stretti rischia di tradursi in un boomerang. Entro metà novembre i consigli dovrebbero individuare le piazze, organizzare direttamente o attraverso un soggetto esterno i mercatini. L’apertura di bandi per selezionare gli operatori è facoltativa, un passaggio che fa ulteriormente infuriare l’Apeca. «Un ricorso al Tar - è stato l’intervento preoccupato anche del Pd Gabriele Ghezzi - equivale a una sospensiva, cioè significa non fare nessun mercatino». Quello del centro aprirebbe dal primo dicembre al 7 gennaio, nelle altre zone per un massimo di 15 giorni.
In vendita, è scritto nelle linee guida, solo prodotti «strettamente legati al tema del Natale», e i banchi «dovranno avere strutture e colori indicati dall’amministrazione con la Sovrintendenza». «Per quest’anno è meglio attenersi alle vecchie regole» propone il Pdl Pietro Tatarella. E quella di Milano al centro, Mariolina Moioli, fa presente che «Milano no è Bolzano, i criteri di qualità sono eccessivi». Tira dritto l’assessore D’Alfonso: «Non è un bando ma sono linee guida, mi domando come i commercianti possano fare ricorso. Noi ci siamo attenuti alle leggi nazionali e non siamo preoccupati».

Protestano invece per una delibera dell’ex giunta che aveva ridotto a 5 giorni i mercatini delle onlus sia la Tazzinetta Benefica che il commercio equo solidale che ogni Natale allestiva gli stand a Pagano: «Da Pisapia abbiamo già ottenuto il patrocinio ma vorremmo sapere anche la location».

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