Carlo Maria Lomartire
Il problema di piazza Duomo, oggi, non è come svuotarla ma come riempirla. Mi sembra infatti che almeno su un punto tutti siamo daccordo: non possiamo abbandonare il luogo simbolo della città in balìa dei bivacchi notturni, dei barbecue da marciapiede, dei consumatori di birra, degli stormi di piccioni. Quindi, per cominciare, è indispensabile una vigilanza continua, 24 ore al giorno; una illuminazione più intensa e vasta tanto da scoraggiare i portatori di degrado. Daltra parte è ormai chiaro che piazza Duomo non è piazza San Pietro: se questa è luogo religioso in una prospettiva globale, la nostra è, per la sua storia, un ambito anche civile, lo spazio dove si raduna la comunità: lagorà di Milano, è stato detto. Perfino il Duomo, in un certo senso, assolve a questo ruolo. La sua storia, con la sua secolare edificazione, non è stata solo una grandiosa manifestazione di devozione collettiva ma anche uno straordinario fenomeno economico e civile: basti pensare al sistema dei navigli utilizzato per portare i materiali per costruirlo. Milano è cresciuta intorno e insieme al suo Duomo.
Insomma, lasciamo perdere certi accostamenti e teniamo presente, semmai, che la grande piazza costituisce un sistema unico con piazza Diaz, la Galleria e piazza Scala. È su questo ambito organico e unitario che bisogna intervenire. Risolvendo questo problema: come farne un luogo vivo, animato e sicuro senza ridurlo a un anomalo, occasionale e chiassoso divertimentificio? Rispondo con una proposta: un commissario per piazza Duomo: una sorta di sovrintendente-promotore-animatore incaricato dallAmministrazione di tutelare il carattere storico, civile e culturale di quellarea, il cuore della città, non svuotandola ma anzi popolandola.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.