Commissione Amato C’è il valzer dei nomi

Continua a fare discutere la commissione Amato voluta dal sindaco Gianni Alemanno sul modello di quella Attali in Francia. Ieri Alemanno, che si trova in vacanza a Cortina d’Ampezzo, ha annunciato ai microfoni di Radio Vaticana che della commissione farà parte «anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi». Oltre a lui, «ci saranno anche esponenti della chiesa». Non solo. Ieri, nel corso di un dibattito svoltosi a Cortina sul tema «Il (difficile) mestiere di sindaco» Alemanno ha confessato di avere anche altri nomi in mente. «Proporrò ad Amato i nomi di Enrico Cisnetto, di Claudio Strinati e Paolo Portoghesi per la commissione, fermo restando che è lui che deve scegliere». Chi di sicuro non ci sarà è Francesco Storace, che ieri ha negato recisamente che farà parte della commissione come rivelato da un giornale di partito.
Alemanno ha poi chiarito che «l’obiettivo della commissione Amato è rendere Roma una vera capitale europea. Questa volta vogliamo farlo sul serio, e senza retorica, perché siamo stufi di essere la cenerentola tra le capitali europee. Così abbiamo pensato a questa commissione, che guarda alla società civile, agli ordini professionali, all’università, e non alla politica. Infatti anche lo stesso Giuliano Amato è un ex politico».

Infine Alemanno ha chiesto di «essere giudicato dai risultati». «Per una volta vogliamo dare alla città un progetto di lungo termine - ha concluso -. Diciamo di 15 anni, che scorrerà parallelo alla soluzione dei problemi della città del day by day che sono molti».

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