Cronaca locale

Una compagnia di giovani promesse riempie la cucina di Arnold Wesker

AL NUOVO Il regista Massimo Chiesa mette in scena gli allievi delle scuole di recitazione

«Voglio fare un teatro che anzitutto non deve annoiare». Parole di Massimo Chiesa, regista e produttore dello spettacolo The Kitchen, dell’inglese Arnold Wesker, al Teatro Nuovo fino al 4 ottobre: 32 giovani attori, provenienti dalle maggiori accademie di teatro italiane (come la Silvio D'Amico di Roma, la scuola dello Stabile di Genova o del Piccolo Teatro di Milano), a popolare il palco in una commedia ricca di colpi di scena e di emozioni. Siamo nella cucina di un grande ristorante londinese nel 1950: sulla scena, insieme, si trovano 14 cuochi, 12 cameriere donne e un uomo, 3 lavapiatti, il proprietario del locale e un vagabondo che s'intrufola in cerca di cibo. Camillo Milli è l’interprete che tiene le fila del gruppo, addestrato ad hoc da Chiesa per uno spettacolo ritmato e veloce, che tocca tanti temi diversi e sempre attuali, come amore e odio, avidità di denaro, razzismo e lotta fra classi sociali. Una cucina molto speciale in cui accade veramente di tutto: la Seconda Guerra Mondiale è appena finita, e il suo ricordo emerge qua e là tra gli umori e le azioni di cuochi, camerieri e lavapiatti all'interno del ristorante. «Sono tante diverse scene - spiega il regista -. Vengono trattati argomenti spesso impegnativi, ma sempre in modo brillante e disincantato, senza esprimere giudizi». Dopo vent'anni in cui Chiesa ha fatto il produttore e ha lavorato con Gassman, Nancy Brilli, Claudia Cardinale o Castellitto, ha deciso di scendere in campo anche come regista: «Voglio fare un teatro che non sia troppo complicato, che scivoli liscio ma non per questo vuoto e superficiale». Il primo lavoro della Kitchen Company promette bene: un teatro profondo, ma non per questo lento e appesantito, in cui la parola e il movimento sono sullo stesso piano. «Concertare tutti questi attori non è stato sempre facile - continua Chiesa -, e il pubblico probabilmente non riuscirà a valutare il lungo lavoro che c'è stato dietro. L'età media degli attori è attorno ai 24 anni; la scelta di elementi così giovani rientra in un progetto di crescita: voglio creare una “stabile“ e col tempo far lavorare questi ragazzi con registi diversi, anche stranieri, per portarli all'estero». (The Kitchen, di Arnold Wesker, Teatro Nuovo, piazza San Babila, 02-794026, www.teatronuovo.it, fino a domenica 4 ottobre, ore 20.

45, domenica ore 16).

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