Al Complesso del Vittoriano fino al 23 giugno l’esposizione che raccoglie le nuove tele del celebre artista cinese La classicità? Un ritratto di Chao Ge

Tradizione orientale e cultura occidentale fusi in un canone

Sabrina Vedovotto

Ut pictura poesis diceva Orazio. Formula che bene si addice alla pittura di un artista contemporaneo, Chao Ge. Una sua mostra personale dal titolo La rinascita dei classici: Chao Ge, ha appena inaugurato al Complesso del Vittoriano. La pittura di questo artista rievoca emozioni e sensazioni di una pittura colta, del passato; un passato che però si ricollega a una tradizione, da un lato a quella orientale e dall’altro a quella occidentale. La sua pittura segue canoni precisi e a ritratti di persone, figure maschili e femminili, si alternano paesaggi, luoghi lontani. Più di tutto, però, è la figura umana quella che interessa Chao Ge, il cui nome significa fuoco. Volti espressivi, ma mai un accenno di sorriso. Come se la riflessione, il pensare, il rimembrare, fossero gli stati d’animo che più gli appartengono. Non tristezza però, ma una più evidente esigenza di voler indagare, capire, comprendere. Gli occhi di queste figure, che non hanno esattamente le caratteristiche fisionomiche tipiche dell’oriente, ma che sembrano piuttosto, loro come un po’ la cultura di oggi della Cina, essere una commistione di tratti, gli occhi sono l’elemento di indubbio interesse. Se infatti di alcuni riusciamo a vedere lo sguardo, rivolto direttamente verso lo spettatore, quasi a voler indagare nelle sue sfere più intime, anche laddove gli occhi sembrano spostare la loro attenzione e volgere lo sguardo, la soluzione per chi si trova di fronte è la medesima. L’indagine psicologica che fa l’artista è prima nelle sue figure ritratte; volti, figure a tre quarti, a pieno campo, poste di fronte, in maniera ieratica piuttosto che di lato, sempre e comunque volti espressivi, che narrano, semplicemente attraverso leggere campiture di colore, una malinconia tipica del pittore che altro non può fare se non narrare il disagio che lo circonda.

Se è indubbio che, come si deduce dal titolo, Chao Ge è attratto dai classici, è altrettanto vero però che il contesto, l’area e l’aria che respirano i suoi personaggi altro non è che quella del presente. Vestiti, posizioni, oggetti di contorno, tutto fa pensare ad una assoluta contemporaneità.
Complesso del Vittoriano dal lunedì alla domenica dalle 9.30 alle 18.30. Ingresso gratuito. Fino al 23 giugno

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