Compra l’auto, ma il venditore scappa con i soldi

Spariti 31.500 euro, il cliente pretende ora dalla Mercedes i soldi o la consegna del modello pagato

Compra l’auto, ma il venditore scappa con i soldi

La concessionaria Mercedes, un dipendente infedele e un vecchio cliente «tradito» dopo 33 anni di fedeltà. È il succo della vicenda giunta davanti al giudice civile per un paio di assegni di oltre 30mila euro che il venditore ha intascato senza consegnare poi l’auto dei sogni. E mentre il dipendente dell'azienda intasca i soldi e sparisce, l'azienda declina ogni responsabilità, rifiutando di consegnare la macchina «comprata» o quantomeno di rimborsargli la somma versata.
La vicenda ha inizio l'estate scorsa. È il 9 giugno quando Giulio A., 70 anni, cliente Mercedes per quasi metà della propria vita, si presenta all'autosalone di via del Ghisallo per trattare l'acquisto di una Clk 280 Cdi. Ma al momento del primo versamento, un assegno di 1.500 euro, il venditore gli chiede «di non intestare l'assegno all'ordine di Mercedes in quanto ciò sarebbe stato fatto dall'ufficio contabilità». Così anche una decina di giorni dopo, quando il cliente versa il resto dell'importo, 30mila euro, emessi senza indicazione del beneficiario ma con la garanzia di una ricevuta di saldo, rilasciata con tanto di timbro della Mercedes.
Della macchina, però, non c'è traccia. Siamo a luglio quando il dipendente riferisce di presunti problemi per lo sdoganamento del modello e concorda con il cliente un nuovo acquisto per una Clk 280 «pronta da immatricolare». Passa un altro mese, numerose telefonate di sollecitazione, e persino un finto annuncio di immatricolazione. L'auto sarebbe pronta per la consegna e Giulio A. va in ferie, prendendo accordi perché la vettura sia già disponibile nel proprio garage al suo rientro. La batosta arriva il 19 agosto, quando Agostini trova il box vuoto e scopre che la targa comunicatagli dal venditore appartiene a un furgone Renault.
Seguono comunicazioni con il responsabile vendite, la denuncia del dipendente e dell'autosalone ai carabinieri e la proposta da parte della Mercedes di acquistare un'altra auto. I giorni, però, passano. Esasperato, il 15 settembre Agostini decide di scrivere all'amministratore delegato della società.

La risposta è picche: non essendo stato perfezionato il contratto, secondo la Mercedes, la società si dichiara estranea alla vicenda e non è più disposta a consegnare la nuova vettura, né la somma corrisposta. Sulla vicenda deciderà ora il tribunale civile. Il «matrimonio» tra la Mercedes e l’affezionato cliente però, è comunque finito.

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