Comunali, con le regole di Fini vince l’islam

Il voto degli stranieri potrebbe decidere le elezioni comunali di Milano. Non è un sondaggio sulla situazione politica e sugli orientamenti attuali sulla lista di Abdel Shaari, ma di una sorta di simulazione - facilmente eseguibile - su quel che accadrebbe nel caso in cui dovessero andare in porto alcune proposte (della sinistra o di Futuro e Libertà) sulla cittadinanza e il diritto di voto agli stranieri. Gli aventi diritto al voto nel 2006 erano un milione e 30mila. I votanti sono stati 696mila. Oggi gli immigrati a Milano sono nell’ordine dei 200mila (199.372). Grosso modo 120mila i maggiorenni. Sarebbe questo il bacino di elettori in cui potrebbe pescare il partito degli immigrati se andasse in porto la proposta di concedere il diritto di voto alle elezioni amministrative anche agli stranieri residenti nei Comuni italiani.
E se passassero le proposte presentate o sostenute da Fli? Acquisterebbero il diritto di partecipare alla scelta del sindaco di Milano - sono i dati del servizio Statistica del Comune aggiornati al 31 dicembre 2008 - 25mila nuovi potenziali elettori - a cui vanno aggiunti quelli che hanno «maturato» il diritto nell’ultimo anno.

Si stima un numero intorno alle 26-27mila unità. Andrebbero a sommarsi ai 15mila stranieri naturalizzati - coloro che hanno già acquistato la cittadinanza in base alle leggi vigenti. La somma supera le 40mila unità. La Moratti nel 2006 vinse per 34mila voti.

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