Lultimo appello era partito giusto una quindicina di giorni fa. Ad alzare la voce era stato Angelo Caloia, da un anno presidente della Veneranda Fabbrica. «Oggi noto una certa apatia e indifferenza verso il Duomo - aveva ammesso - ma in passato è stata la gente a fare grande la cattedrale». Dunque, si era rivolto alle istituzioni locali e statali, affinché il «sistema Duomo» - le guglie, la cattedrale, i sotterranei, il museo - possano tornare a catturare lattenzione «non solo dei turisti, ma degli stessi cittadini». Di fondi ne servirebbero tanti, almeno venti milioni per rimettere in sesto la guglia maggiore, creare un percorso nel sottosagrato, riaprire il museo. La risposta del Comune non si è fatta attendere. Ieri, nel giorno del Venerdì Santo, la giunta ha stanziato un fondo da 1,5 milioni di euro, un contributo che tornerà ad essere annuale, esattamente come avveniva prima del 2002 quando - ammette il direttore della Fabbrica del Duomo, Benigno Morlin Visconti, - fu sospeso «e non abbiamo mai capito il motivo». Letizia Moratti, che allora non era sindaco, spiega semmai perché ha deciso di ripristinarlo. Il Duomo «ha sempre avuto una doppia anima, laica e religiosa - sottolinea -. Il nostro contributo, oltre che essere importante per sistemare la cattedrale, vuol essere uno stimolo perché si rafforzi il senso di appartenenza dei cittadini alla vita della città». Precisa che lo stanziamento non ha nulla a che vedere con la richiesta di Caloia (anche se «naturalmente prima di portare il provvedimento in giunta gliene ho parlato»), ma piuttosto «nei momenti in cui è necessaria una ricostruzione, è importante avere dei simboli attorno ai quali ritrovarsi, e il Duomo è il cuore della nostra città, è nato per la volontà e il contributo dei milanesi, che fin dal 1385 hanno contribuito alla sua costruzione». Naturalmente, laugurio è che dal Comune parta il buon esempio e «poi partecipino tutti i cittadini». Il fondo di Palazzo Marino non resterà isolato: proseguiranno i contributi dati attraverso altre iniziative, come è stata quella del Museo del rock (un euro del biglietto era destinato alla Fabbrica del Duomo) o i concerti nella cattedrale. Il milione e mezzo arriva invece grazie ai conti del 2008 chiusi ieri dal Comune in positivo, con un avanzo di gestione di 464 milioni di euro, «cè stato un miglioramento rispetto allanno prima».
Soddisfatto Benigno Morlin, che sa già dove andranno a finire i fondi del Comune: «Al restauro della guglia maggiore, quella che sorregge la Madonnina». È lintervento più urgente, esiste già un progetto di massima ma «dovevamo reperire i soldi». I lavori potrebbero partire entro qualche mese, ci vorranno 3-4 anni per riportare la guglia allantico splendore.
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