Si va dalla minaccia di «insurrezione» alla richiesta delluso del buon senso. Di certo, ieri nel corso della commissione comunale, nessuno ha difeso a spada tratta la scelta delle corsie gialle e soprattutto della raffica di multe appioppate ai genovesi. Presenti lamministratore delegato di Amt, Hubert Guyot e il presidente Bruno Sessarego, i rappresentanti dellassociazione dei motociclisti «Due ruote in città», ei consiglieri comunale membri della commissione trasporti, loccasione è stata utile per chiedere una verifica della situazione. Aldo Praticò, capogruppo di An, ha avallato lidea di un«insurrezione civile» proposta dai motociclisti nel caso non fosse stato concesso il transito alle «dueruote» sulle corsie riservate agli autobus. Più morbida la posizione di Alberto Gagliardi, vice presidente forzista della Sala Rossa, che ha dato atto ad Amt di un miglioramento dellefficienza del servizio e anche di una maggiore pulizia a bordo dei bus, ma poi ha chiesto di trovare una soluzione di «buon senso» al problema delle multe con le telecamere.
«È assurdo assistere a situazioni come quelle di via Barrili - fa un esempio Gagliardi - dove anche quando non passano autobus si crea una coda infinita perché nessuno viola le strisce gialle. Bisognerebbe trovare un modo che concili le esigenze del traffico con quelle dellazienda». Una posizione apprezzata anche da Gianni Vassallo del Pd, che ha riconosciuto la necessità di un compromesso rispetto alla rigida impostazione di Amt. Assente lassessore competente Paolo Pissarello, che era in missione a parlare con i francesi, ha risposto al fuoco di fila il povero Francesco Scidone.
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