Si è mosso anche il consiglio comunale, approvando all’unanimità, con l’astensione della sinistra radicale e l’uscita dalla seduta del consigliere della Lista Fo, Basilio Rizzo, un ordine del giorno di solidarietà ai ragazzi di Cl della Statale, presentato dal Pdl e sottoscritto anche da Pd, Idv e Verdi. Per condannare gli assalti da parte dei centri sociali ai titolari della libreria Cusl, presi di mira più volte nelle ultime settimane colpevoli di aver denunciato cinque anarchici che non avevano pagato 800 fotocopie. Prima a suon di pugni e calci e poi con un secondo assedio che ha impedito la riapertura del locale. Per esprimere la forte preoccupazione per un clima di tensione politica all’interno dell’Università che fa ripensare agli anni più tristi e bui della storia della mobilitazione studentesca in cui le motivazioni della forza prevalevano su quelle della ragione. E per manifestare tutta la loro solidarietà a quei giovani messi alla pubblica gogna con l’elenco dei loro nomi scritti su striscioni, muri e volantini dell’ateneo con il solo obiettivo di farne dei bersagli politici da colpire. Il documento finisce con l’invito alle istituzioni competenti perché garantiscano la possibilità per chiunque di esprimere liberamente il proprio pensiero. E un atteggiamento unanime di fronte a questi atti di intimidazione. «La condanna è arrivata da parte di tutti - spiega Giulio Gallera, capogruppo del Pdl -. Tutti hanno invitato a guardare al passato perché non si torni ai tempi in cui prevaleva la violenza».
Un ordine del giorno che è stato sottoscritto anche dall’opposizione, così «come avremmo fatto con qualsiasi altro gruppo politico. Ci auguriamo torni la serenità in Statale», spiega il consigliere comunale del Pd, Pierfrancesco Maran. «I fatti successi ai ragazzi di Cl - aggiunge Alberto Garocchio, consigliere a Palazzo Marino del Pdl - potevano accadere a qualsiasi altro studente. Mi ha colpito la mancanza di una presa di posizione da parte del rettorato e il suo silenzio indegno di fronte a quanto è successo». Ma le reazioni non si fermano qui. Dopo gli interventi dei giorni scorsi pubblicati sulle pagine di questo giornale, del ministro all’Istruzione Mariastella Gelmini che chiedeva conto al rettore degli assalti all’interno del suo ateneo, e quindi del segretario generale della Uil che chiedeva una solidarietà super partes a tutte le sigle sindacali, è sceso in campo anche il presidente della Provincia Guido Podestà in qualità di coordinatore regionale del Pdl. Insieme al presidente della Commissione cultura della Camera dei Deputati, Valentina Aprea, e al vicepresidente Paola Frassinetti esprime «viva preoccupazione per i fatti avvenuti alla Statale e chiedono al governo accademico che l’università non si trasformi in un luogo di scontro ma torni ad essere l’ideale palcoscenico per un clima di pluralismo».
Nicolò Mardegan (Pdl), vicepresidente della commissione Istruzione della Provincia e specializzando in giurisprudenza alla Statale, giura che di questo clima di tensione in via Festa del Perdono non se può proprio più. «Se dovessero rifare quelle scritte, vado io insieme agli altri ragazzi di Azione Universitaria a cancellarle con la vernice. Contatterò anche le altre rappresentanze studentesche e se sono disponibili, andremo insieme a togliere quelle rimaste». Se dovesse aderire anche la sinistra, sarebbe proprio un bel segnale. Di civiltà e di solidarietà umana, prima che politica.
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