Il Comune condanna i ghisa prima ancora del Tribunale

Il sindaco ordina sanzioni disciplinari per il caso della trans: i tre agenti rischiano dalla sospensione al licenziamento, Il centrodestra si indigna: "Indecente". E FdI chiede telecamere per gli agenti

Il Comune condanna i ghisa prima ancora del Tribunale
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Dopo il video shock e la denuncia da parte della trans brasiliana di 42 anni, ieri la Procura ha iscritto nel registro degli indagati i tre agenti immortalati mentre colpiscono la donna con il distanziatore e le spruzzano spray al peperoncino sul volto. Sulla base della relazione degli investigatori della Polizia locale con l`indicazione delle presunte responsabilità degli agenti e le identificazioni precise ricostruite attraverso i frame dei video acquisiti, l`aggiunto Tiziana Siciliano e il pm Giancarla Serafini, col coordinamento del procuratore Marcello Viola, hanno iscritto i tre agenti: due, in particolare, avrebbero avuto i comportamenti più violenti, ma anche un terzo agente avrebbe partecipato. Gli inquirenti, come era già emerso nei giorni scorsi, hanno deciso di contestare agli agenti le lesioni aggravate dal fatto che erano «più persone riunite» e l'abuso di pubbliche funzioni. Ora i vigili potranno essere interrogati alla presenza dei loro avvocati. Non è stato indagato un quarto agente, una donna, che non ha preso parte alle presunte violenze.

Per tutti e quattro i vigili, però, scatterà anche un procedimento disciplinare, come ha annunciato il sindaco Beppe Sala, secondo cui il comportamento degli agenti così come si vede anche nel video «appariva grave e non in linea con il modus operandi dei tanti ghisa che quotidianamente si impegnano con dedizione per la nostra città». «Ritengo sia doveroso a questo punto l'avvio del procedimento disciplinare di pertinenza dell'amministrazione comunale - ha annunciato ieri mattina - in attesa che l'autorità giudiziaria completi valutazioni più approfondite e intervenga con i provvedimenti di sua competenza». Rischiano dalla sospensione al licenziamento.

Attualmente un agente è in infortunio, con una prognosi di 8 giorni per i calci ricevuti dalla trans mentre la inseguiva, gli altri due, spostati in ufficio, sono in infortunio biologico e sotto osservazione, secondo quanto prevede il protocollo, in attesa di accertare se hanno contratto qualche virus a seguito degli sputi misti a sangue ricevuti da Bruna.

«I nostri colleghi sono sotto choc, sono sottoposti alla gogna mediatica e massacrati da tutti. Adesso ci sarà la via crucis tra il procedimento disciplinare e quello giudiziario, sono in una brutta situazione abbandonati da tutti ma dal sindacato no - commenta il segretario del Sulpl, Daniele Vincini -. Noi siamo convinti che devono essere assolti da tutte le accuse, faremo fare anche noi delle perizie».

«Trovo l'atteggiamento assunto da Sala alquanto indecente nei confronti di uomini e donne che difendono la sicurezza della città - commenta Riccardo De Corato, deputato di Fratelli d'Italia -. Da adesso in poi, visti i risultati, sarà sempre più complicato trovare agenti in divisa disposti a finire in ospedale dopo essere stati picchiati, denunciati e ora indagati».

Sempre il sindacato dei vigili chiede la dotazione di un taser e di una bodycam per pattuglia: Gli agenti non usciranno più per interventi complessi se non saranno dotati di telecamere per potere filmare tutto quello che succede durante l'intervento».

E proprio sulla bodycam si è scatenata la polemica politica con il Pd che la proporrà nei prossimi giorni con un ordine del giorno in consiglio firmato dal consigliere Daniele Nahum e FdI con l'assessore regionale della Sicurezza Romano La Russa che rilancia: «Le videocamere saranno senz'altro utili a riprendere e a testimoniare i soprusi, gli insulti, le aggressioni e le torture quotidiane subite dagli agenti in servizio. Episodi che non sono limitati ma che al contrario, come denunciano gli stessi sindacati di polizia, rappresentano purtroppo, la normalità».

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