Lassessore al Bilancio Bruno Tabacci esce dalla giunta quasi per primo e scuote la testa. Finché non viene approvato il documento di previsione 2012 le spese (come prevede la legge) vengono calcolate mese per mese, per un dodicesimo del totale. «E almeno dormo la notte, sono certo che non sforiamo il Patto di stabilità. Ma la situazione è drammatica». Per ora non perde il sonno ma neanche il tono da catastrofe, nonostante laccordo sui derivati siglato in aula lunedì scorso porterà subito in cassa 40 milioni di euro. E durante la seduta di giunta ieri mattina ha richiamato gli assessori, «dovete tagliarvi 40 milioni di spesa». Il buco di bilancio è di 580 milioni. Spingendo ancora sulla spending review, Tabacci e il direttore generale Davide Corritore vogliono scrivere nella voce risparmi almeno 75-100 milioni. Trentacinque frutto di una macchina comunale più snella, ma almeno 40 vanno recuperati dal dimagrimento dei settori. Per ora si ragiona su tagli lineari, il 10% della spesa per ogni assessorato. Ma Tabacci incontra le resistenze di chi - primo sbarramento - vorrebbe calcolare sulla base del preventivo 2011 (ossia partendo dal bilancio dellex giunta Moratti). Lassessore Pd Piefrancesco Majorino, che ha accorpato Servizi sociali e Salute, potrebbe partire da circa 185 milioni e applicare su quella cifra il 10% in meno. Anche lEducazione in capo al vicesindaco Mariagrazia Guida avrebbe un budget corposo di 86 milioni. Ma Tabacci insiste, «i risparmi vanno calcolati sul consuntivo di fine anno, su quanto si è effettivamente speso». Secondo: i tagli lineari non piacciono ad esempio allassessore Daniela Benelli di Sel, che gestisce il Decentramento. E sottolinea «se vogliamo trasferire più fondi alle zone e proseguire con gli aiuti ad anziani e categorie deboli non posso ridurre la spesa del 10%, forse cè qualche settore che può contribuire maggiormente al pacchetto dei 40 milioni». Tabacci alluscita ha sfogato la preoccupazione con qualche consigliere, «gli assessori vogliono difendere il gruzzoletto». Si studiano le exit strategy. La Guida punterebbe al passaggio di qualche scuola comunale allo Stato. Lassessore alla Cultura Stefano Boeri ha lanciato ieri i bandi per recuperare 12 milioni di euro dagli sponsor («la nostra è una chiamata alle armi, alle forze responsabili e vive della società. É necessario tornare a investire in cultura»). A Majorino viene chiesto di ripensare ai 5 milioni di spesa sui portieri sociali.
Per richiamare gli assessori sui tagli e discutere delle priorità, sindaco e giunta si riuniranno di nuovo in conclave domani a Palazzo Marino. E Tabacci ha invitato mercoledì lopposizione, per condividere le linee sul bilancio prima del voto in giunta. «No, grazie - è la replica del capogruppo della Lega Matteo Salvini - vogliono far finta di coinvolgerci come sui derivati, non ci interessa sentire la lezione di Tabacci ci vedremo in aula e prepareremo emendamenti su asili, case popolari, servizi agli anziani». E il Carroccio dopo aver consultato i legali conferma che «a breve depositeremo lesposto contro laccordo con le banche sui derivati». Il capogruppo Pdl Carlo Masseroli avverte che «il Comune deve insistere sulla cura dimagrante delle spese evitando di alzare le tasse».
Nonostante i conti in rosso, ieri la giunta ha votato uno stanziamento da 75mila euro per il gabinetto del sindaco, soldi destinati a «spese urgenti, relative ai rapporti di gemellaggio con Comuni europei ed extra-europei ed ogni altro rapporto con Stati esteri».
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