Il Comune fa appassire le palme di Quinto

Il Comune fa appassire le palme di Quinto

(...) un sapore kafkiano. O meglio sarebbe dire: fantozziano. Perché il Civ Quinto al mare, molto generoso nell’attività di abbellimento del quartiere, sta incontrando difficoltà enormi ed è costretto all’immobilismo a causa di veti incomprensibili da parte degli uffici comunali. Tanto che Ascom Confcommercio si è fatta avanti per prendere posizione contro una situazione paralizzata da troppo tempo. «Nonostante la recente firma di un protocollo d’intesa tra tutti i Civ e l’amministrazione comunale sottoscritto dalla sindaco in persona, finalizzato a risolvere tutti gli innumerevoli ostacoli da parte della macchina burocratica legati proprio alle procedure relative all’attuazione dei progetti integrati di riqualificazione urbana e rivitalizzazione sociale del territorio, oggi, ancor più di prima il Civ Quinto al mare si trova in una situazione di totale paralisi», attaccano i vertici dell’Ascom in un duro comunicato.
Si arriva al paradosso quando gli uffici contestano la scelta di piante come le palme, la cui collocazione è stata concordata anche con i tecnici di Aster perché dalle parti di Tursi si chiede di sostituirle con delle Tamerici, che hanno costi di manutenzione da parco privato. Eppure i commercianti si chiedono come mai le palme siano dappertutto e non possono essere piantate a Quinto, visto, oltretutto che a pagarle sarebbero proprio loro.
Ascom parla di un comportamento «autolesionistico» di certi uffici comunali che in questo modo fanno perdere soldi tanto al Comune, quanto al consorzio, senza contare la beffa dei cittadini che non ha prezzo.
«Risulta difficile giustificare le motivazioni per cui si nega l’autorizzazione al posizionamento di panchine adducendo come motivo, dopo aver già modificato il progetto originario per assecondare le esigenze degli uffici pubblici, l’utilizzo di doghe posizionate ad un’eccessiva distanza fra loro», spiegano ancora all’Ascom. Senza contare che rasenta il ridicolo l’affermazione che tale soluzione progettuale venga definita «non compatibile» con le panchine presenti a levante. Insomma un’odissea che dura ormai da mesi con perdita di tempo, denaro e pazienza.

Il Comune per tale progetto aveva ottenuto un contributo del 70 per cento a fondo perduto, che rischia di saltare.
«La sindaco aveva detto più volte di voler intervenire in maniera decisa con gli uffici», spiegano ancora all’Ascom. Adesso Quinto si attende che lo faccia.

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