(...) un sapore kafkiano. O meglio sarebbe dire: fantozziano. Perché il Civ Quinto al mare, molto generoso nellattività di abbellimento del quartiere, sta incontrando difficoltà enormi ed è costretto allimmobilismo a causa di veti incomprensibili da parte degli uffici comunali. Tanto che Ascom Confcommercio si è fatta avanti per prendere posizione contro una situazione paralizzata da troppo tempo. «Nonostante la recente firma di un protocollo dintesa tra tutti i Civ e lamministrazione comunale sottoscritto dalla sindaco in persona, finalizzato a risolvere tutti gli innumerevoli ostacoli da parte della macchina burocratica legati proprio alle procedure relative allattuazione dei progetti integrati di riqualificazione urbana e rivitalizzazione sociale del territorio, oggi, ancor più di prima il Civ Quinto al mare si trova in una situazione di totale paralisi», attaccano i vertici dellAscom in un duro comunicato.
Si arriva al paradosso quando gli uffici contestano la scelta di piante come le palme, la cui collocazione è stata concordata anche con i tecnici di Aster perché dalle parti di Tursi si chiede di sostituirle con delle Tamerici, che hanno costi di manutenzione da parco privato. Eppure i commercianti si chiedono come mai le palme siano dappertutto e non possono essere piantate a Quinto, visto, oltretutto che a pagarle sarebbero proprio loro.
Ascom parla di un comportamento «autolesionistico» di certi uffici comunali che in questo modo fanno perdere soldi tanto al Comune, quanto al consorzio, senza contare la beffa dei cittadini che non ha prezzo.
«Risulta difficile giustificare le motivazioni per cui si nega lautorizzazione al posizionamento di panchine adducendo come motivo, dopo aver già modificato il progetto originario per assecondare le esigenze degli uffici pubblici, lutilizzo di doghe posizionate ad uneccessiva distanza fra loro», spiegano ancora allAscom. Senza contare che rasenta il ridicolo laffermazione che tale soluzione progettuale venga definita «non compatibile» con le panchine presenti a levante. Insomma unodissea che dura ormai da mesi con perdita di tempo, denaro e pazienza.
«La sindaco aveva detto più volte di voler intervenire in maniera decisa con gli uffici», spiegano ancora allAscom. Adesso Quinto si attende che lo faccia.
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