Comune Fondi alla moschea, Lega sulle barricate: «Ricorriamo al Tar» Il Carroccio chiede di bloccare subito i contributi Gli imam esclusi: «Ora anche noi vogliamo i soldi»

All’indomani della notizia sui contributi del Comune alla moschea di via Meda arriva la fatwa degli altri imam esclusi dai fondi. Le critiche più aspre non arrivano dalla Lega Nord e dagli stessi musulmani. Il Carroccio intende opporsi all'erogazione dei fondi: «La prima azione nel 2009 sarà un'interrogazione al sindaco su questo tema - annuncia il capogruppo Matteo Salvini -. Cercheremo di opporci ai contributi al Coreis in primo luogo nelle sedi politiche. Se non bastasse valuteremo la possibilità di presentare un ricorso al Tar». Il vicesindaco Riccardo De Corato replica di essersi limitato ad applicare la legge regionale». Mentre per l'assessore regionale al Territorio e all'Urbanistica, Davide Boni, «quella islamica è una fede religiosa non riconosciuta dallo Stato italiano, in quanto non c'è Concordato. E dunque se il Comune ha deciso di accordare i finanziamenti al Coreis, questa è un'azione che scavalca il legislatore». Palazzo Marino poteva farlo, però la norma è molto chiara: la responsabilità è del Comune.

Di tutt'altro avviso De Corato: «Il Comune è stato un semplice esecutore della legge regionale, se non lo avessimo fatto ci potevano denunciare per omissione di atti d'ufficio. Tra i contributi il 90% è andato alla Chiesa cattolica e solo una minima parte alla religione musulmana».

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