«Una soluzione che potrà fare da battistrada». Parola di Bruno Tabacci, assessore al Bilancio del Comune di Milano. Lamministrazione fa da apripista alla soluzione delle vertenze sui derivati che interessano 7 Regioni, 2 Province e 38 Comuni per un valore di 9,5 miliardi di euro, pari al 27% del debito degli enti locali negoziato in «derivati», appunto. Il Comune di Milano è a un passo dallaccordo con Deutsche Bank, Depfa, JpMorgan e Ubs sui derivati legati al bond da 1,68 miliardi di euro sottoscritto nel 2005 con scadenza trentennale, per cui è in corso un processo contro gli istituti di credito con lipotesi di truffa ai danni dello Stato.
La rinegoziazione del tasso da variabile a fisso (al 4,26% per i prossimi 23 anni) vale infatti 450 milioni di euro. In cambio lamministrazione si impegna a ritirare la causa civile e la richiesta di risarcimento (stimata intorno ai 100 milioni di euro) e a essere parte civile nel processo penale. «Laccordo non si fonda su alcun riconoscimento di responsabilità da parte delle banche» precisano dal Comune.
I 450 milioni, verranno reinvestiti per i due terzi in Btp con scadenza al 2033-2034 e per un terzo in depositi bancari a Euribor a 3 mesi, che frutteranno in interessi «altre centinaia di milioni di euro» fino a raggiungere nel 2035 la somma complessiva di oltre 750 milioni di euro.
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