Cosa centrano la lettera del signor Parodi e quella di Rosella Oddone Olivari e di Enrico Nan? Cosa le unisce?
Apparentemente, niente. Però credo che affrontino - con toni diversi e andando a parare in posti diversi - un tema molto importante, quello dei «tradimenti» in politica. Un tema molto sentito dagli elettori, su cui nei prossimi giorni credo interverrà direttamente, se lo vorrà, anche il senatore Enrico Musso, a cui abbiamo sempre dato spazio e diritto di replica su queste pagine.
Fra laltro, prima di affrontare le due lettere di oggi, ci tengo a precisare che credo che facciano più danni a Berlusconi coloro che gli dicono che ha sempre ragione e che lo difendono anche su cose su cui è indifendibile, piuttosto che coloro che lo criticano, aiutandolo, come ad esempio fa Giuliano Ferrara, anche sulle pagine del Giornale. E alcune delle critiche, soprattutto quelle politiche, sono pure giuste e sacrosante. Ma, con altrettanta franchezza, dico che di fronte alle manovre di Palazzo (e in Italia negli ultimi tempi abbiamo assistito a una manovra di Palazzo delle più sordide ed antidemocratiche) occorre reagire. E che coloro che sono nominati da Berlusconi hanno una strada migliore per criticarlo: che è quella di dimettersi, lasciare stipendi e prebende, per poi dirgliene di tutti i colori, ma da una posizione più credibile.
Detto questo, al signor Parodi dico che anche io sono rimasto deluso dalla scelta di Pasquale Ottonello che, dal punto di vista puramente amministrativo, è stato un ottimo presidente del Municipio Medio-Levante, quello di Albaro, Foce e San Martino, capace di scelte anche impopolari, di tenere coesa la sua maggioranza e di dialogare con il Comune, come deve fare un buon presidente di Municipio. Il problema è che ha dialogato troppo con Marta Vincenzi, facendosi intruppare in una giunta che penso stia facendo molto male. E questo mi dispiace molto per lui, meno per la città in cui potrebbe anche essere un buon assessore alle manutenzioni.
Stante la mia delusione e quella di tutti coloro che avevano creduto in lui e nel suo essere fieramente di centrodestra, Ottonello - però - non porta via neppure un voto al centrodestra.
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